Educazione e sviluppo cognitivo, FAMIGLIA, Family High Tech

Quando da bambine non avevamo lo smartphone…

bambini-smartphone-tecnologia

Quando eravamo bambine non avevamo blackberry, Iphone o tablet! Giocavamo con i nostri amici nel cortile e tornavamo a casa quando faceva buio… Bei tempi!

Ora frequentando mamme con bimbi di diverse età, sempre più spesso osserviamo ‘minuscoli nativi digitali’, da un anno in poi, in grado di sbloccare uno smartphone, far scorrere le gallerie fotografiche con il proprio ditino e giocare con applicazioni create ad hoc…

Un gap, uno spartiacque, che spesso ci fa sentire inadeguate, mai abbastanza preparate …sensazione comune – crediamo – a chi sta vivendo la propria avventura di genitore.

Teenager boy calling on mobile phone sitting outside of school

Adulti che non si sentono abbastanza pronti a far fronte ad una realtà che da virtuale diventa reale e bambini/ragazzi che usano in maniera naturale gli strumenti tecnologici, sempre meno chiedendosene il senso e portando il reale nel virtuale.

Episodi di bullismo ripresi e messi sul web ci spiazzano, ci indignano, ci spaventano… li allontaniamo da noi e li trattiamo come estranei alla nostra vita, fino a quando i nostri ragazzi non ci travolgono con la loro quotidianità permeata dagli strumenti tecnologici, e dal loro sovra utilizzo, ricordandoci che siamo tutti nel mezzo di un cambiamento epocale ma che siamo, da adulti, le loro guide.

E perciò, volenti o nolenti, opponendo più o meno resistenza, spesso nella solitudine della propria casa, proviamo, cediamo e concediamo loro nuove opportunità, cose che mai avremmo pensato di consentire, novità anche per noi….

Ma come, quando, quanto?

Per il cellulare è troppo presto? Giocare al tablet gli farà male? Scaricare o non scaricare applicazioni per bambini? E con chi condividere i propri dubbi e fatiche, senza sentirsi giudicare?

Ecco allora alcune opportunità:

  • il blog SkipperNavig@ndo: per farsi domande e trovare le proprie risposte. Una rubrica mensile sulle nuove tecnologie pensata proprio per trovare alcune risposte… Noi che non siamo cresciuti con la ricetta magica, ma grazie ai nostri tentativi e a quelli dei nostri genitori, abbiamo imparato che educare non è un programma ma un percorso, che si costruisce grazie al senso che gli diamo e alle direzioni che decidiamo più o meno consapevolmente di intraprendere
  • la formazione e il confronto diretto con esperti di tutte le sfere influenzate dall’uso degli strumenti digitali: per tornare a pensare alle nuove tecnologie come occasioni per crescere, per comprendere il futuro per noi e per le nuove generazioni. Con amore e speranza  avete “messo al mondo” i vostri figli, un mondo che ora ha una ‘versione’ digitale che potete imparare insieme ad abitare e a progettare come mondo in divenire.

Ha senso reprimere a priori le novità che le nuove tecnologie ci permettono?

E’ importante capire che i bambini di oggi sono diversi da quelli che eravamo noi e che questo presente sarà anche parte del loro futuro.

L’apprendimento attraverso le applicazioni, o attraverso un cartone animato, non è di per sé o giusto o sbagliato: è necessario regolare, in maniera sensata, i tempi di utilizzo di ogni strumento, e soprattutto integrare tutti i tipi di apprendimento possibili: manualità, gioco libero, giocattoli classici o giochi elettronici, applicazioni, giochi al computer o tablet, giochi di parole, disegni, ecc… E’ cosi che ogni strumento diventa una ricchezza.

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One comment

  1. 1

    Infatti non bisogna dimenticare l’importanza del movimento fisico per lo sviluppo completo del bambino, il nostro corpo è fatto per muoversi, deve correre, salatare, arrampicarsi…la vita di oggi non ha più queste necessità per la sopravvivenza ma rimangono necessità per lo stare bene…e non dimentichiamo che anche lo sviluppo neurologico del bambino dipende molto dal movimento fisico! Per cui suddividere in giuste parti l’interesse per la tecnologia e il gioco motorio.

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