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La memoria familiare, strumento educativo per la crescita dei nostri figli.

albero genealogicoLa memoria familiare

La nostra vita è influenzata dal luogo in cui viviamo, dalle persone che incontriamo, dalla cultura e dal gruppo sociale al quale apparteniamo, ma il contesto che per primo ci accoglie, il luogo che per primo ci influenza e che genera identità è la famiglia.

A partire dall’infanzia i bambini si identificano con i propri genitori, vivono a contatto con un micro-cosmo che diventa parte di loro.

Crescendo essi entrano in contatto con altri modelli, con altri sistemi e il piccolo mondo dell’infanzia comincia a sembrare un po’ stretto: iniziano così a mettere in discussione alcuni modelli familiari.

Crescendo ancora l’individuo, all’atto di formare un nucleo famigliare proprio, contratta, in modo esplicito e implicito, col proprio partner i modelli per formare una nuova famiglia. Ogni membro della famiglia cerca di farsi strada con la propria personalità e le proprie peculiarità, nello stesso tempo è sostenuto all’interno di un contesto che fornisce senso di appartenenza e continuità.

Il rapporto con la propria famiglia (intesa sia nucleo familiare stretto sia famiglia d’origine) è fondamentale nella crescita e nella formazione delle propria identità e quindi anche nel ruolo di genitori e nelle relative scelte educative.

Il senso di appartenenza al sistema familiare si costruisce grazie alla memoria familiare, una struttura che racchiude valori, azioni, abitudini e tradizioni di un sistema familiare. La sua funzione è quella di creare legami, di fare sentire gli individui parte di uno stesso gruppo tramite la conservazione nel tempo di elementi quali i comportamenti, i linguaggi e i significati.

Come si crea la memoria familiare?

Non è stato ancora sancito un decalogo del “buon memoriere”.

Ci possono essere, però, degli aspetti da tenere presenti:

  • Trovare il tempo: trovare il tempo da dedicare ai ricordi senza correre freneticamente verso il futuro. Spesso catturati dall’ideologia del fare, si considera una perdita di tempo il fermarsi ad ascoltare e riflettere sul proprio passato.
  • Stimolare la curiosità nei propri figli : caratteristica fondamentale per approfondire la memoria della propria famiglia. La curiosità si manifesta attraverso la voglia di fare domande, di approfondire l’argomento, di arrivare alle radici. Sicuramente ogni età ha le sue curiosità, non diamo per scontato l’assenza di interesse: anche “adolescenti ribelli” possono nascondere belle sorprese!
  • Dare voci agli anziani: gli anziani sono figure molto importanti nel quadro della memoria famigliare, sono una ricchezza, uno scrigno pieno di storie. C’è un legame importante tra la memoria e l’anziano, ad esempio il nonno: “la presenza degli anziani accanto a noi assicura un fertile scambio di risorse tra generazioni diverse.”

Per sviluppare la memoria familiare e per tramandare valori e comportamenti condivisi vengono narrate quindi storie familiari. La narrazione di un evento non rappresenta il fatto avvenuto come vero e oggettivo, bensì ne ripropone una riformulazione, una rielaborazione fortemente influenzata da una serie di fattori quali la condizione del narratore, il contesto narrativo, il tempo, la circostanza, gli interlocutori. Una storia si può, così, moltiplicare e trasformare in cento storie diverse. I racconti vengono tramandati con modalità diverse in ogni famiglia, occasioni e strumenti diversi: feste particolari, oggetti, ricette, foto e video.

Perché è importante la memoria familiare?

Le storie vengono rielaborate all’interno della famiglia: su di esse si creano le fondamenta del sistema, significati condivisi e unici.

Questi stessi significati vengono rielaborati, accettati o rifiutati dai singoli membri famigliari. Quindi soffermarsi a riflettere sulla memoria familiare nella propria vita e nel proprio contesto è importante non per rimpiangere il passato ma per vivere il presente e progettare il futuro con più coscienza. La memoria familiare infatti ci aiuta ad essere consapevoli dei meccanismi che scandiscono la nostra vita familiare:

  • come genitori: la famiglia d’origine ha sicuramente determinato, in positivo o in negativo, lo stile educativo. Esserne consapevoli vuol dire avere l’occasione di fare scelte educative più intenzionali: attraverso la riflessione sulla mia storia familiare per esempio posso ricostruire lo stile educativo dei miei genitori e capire quanto sia affine o distante dal mio.
  • come figli: se capisco o cerco di capire da dove vengo riesco a creare una mia identità sicura ma non presuntuosa. La presunzione nasconde la paura, la sicurezza permette di lasciare lo spiraglio al cambiamento.
  • come famiglia: la memoria familiare non deve essere una gabbia ma le fondamenta di un castello in continuo evolversi, non si smette mai di migliorare e quindi di crescere!!

E voi vi siete mai soffermati a pensare a storie e aneddoti che popolano la vostra famiglia?
Hanno in qualche modo influenzato il vostro essere genitori?
I vostri figli sono curiosi di conoscere? Favorite o frenate questa curiosità?

Dott. ssa Rossetti Laura
Dott.sa Rosangela Mendicino
consulenti pedagogiche
www.amacchiadolio.it

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