La paura di poter passare la timidezza ai nostri figli è un disagio reale e ne abbiamo già parlato quando vi raccontavamo della timidezza e ereditarietà.
Ma esistono delle strategie per evitare di allevare bambini timidi?
Come può intervenire Carlo per prevenire che il suo bimbo sviluppi la sua stessa timidezza? L’intervento che Carlo, come genitore, ma che anche insegnanti ed educatori possono attuare, è aiutare il bambino a costruire una salda fiducia nelle proprie capacità. Concretamente ciò che si può fare è:
- Accettare il bambino così com’è senza tentare di spingerlo ad essere quello che i genitori desiderano lui sia
- Insegnar lui a fronteggiare la frustrazione e tollerarla
- Promuovere lo sviluppo di un senso critico rispetto ad un fallimento, senza cadere nell’autocommiserazione
- Promuovere la capacità di dilazionare la gratificazione nel tempo
- Essere per il bambino un modello rispetto a ciò che gli si chiede: non è credibile chiedere a un bambino qualcosa, mostrando di fare il contrario in qualità di genitore
- Fornire un ventaglio ampio di situazioni, contesti, persone all’interno delle quali sperimentarsi
Strategie d’intervento per adulti timidi: Carlo durante il colloquio con lo psicologo esplicita il suo desiderio di poter fare qualcosa per superare, almeno in parte, questo problema che da sempre lo accompagna. Gli interventi sulla timidezza, si dividono per area di intervento in: strategie volte ad agire sulla componente affettiva (lo scopo è quello di imparare a gestire le reazioni psicofisiche eccesive, ex: ansia, accelerazione battito cardiaco, diventare rossi), strategie per il trattamento dei deficit cognitivi (volte a modificare pensieri autoreferenziali disadattavi), strategie per il trattamento dei deficit comportamentali (con lo scopo di apprendere comportamenti più adattivi in contesti sociali. Per esempio: incominciare e mantenere una conversazione con persone sconosciute).
A seconda della componente (affettiva, cognitiva o comportamentale) che crea maggior disagio, ogni persona potrà scegliere la strategia che sente più compatibile con la propria esigenza ed il proprio disagio.
La richiesta di Carlo, trova, nella risposta dello psicologo, una duplice possibilità di intervento: da un lato egli può scegliere la strategia di intervento sull’adulto che ritiene più idonea per sé, e dall’altro può attivarsi per intervenire sul figlio mettendo in pratica una strategia basata sul trattamento per/nei bambini timidi.