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Mamsharing, la banca del tempo tra mamme

Mamsharing

Se siete mamme sapete bene, come lo so io, che uno dei grossissimi problemi della gestione familiare è quello di riuscire ad avere del tempo libero per sé, per la coppia, per svolgere delle commissioni o semplicemente per andare dal parrucchiere.

Sto parlando ovviamente sia di famiglie in cui uno dei genitori ha tempo a disposizione da passare con i bimbi, sia di nuclei, come il mio, in cui entrambi i genitori lavorano a tempo pieno, e che magari non hanno nonni a supporto.

Che cosa è il mamsharing

Si tratta di un servizio di supporto reciproco tra gruppi di mamme attivato e presente in alcune zone d’Italia ma che spero si diffonda sempre più. Il principio è semplice e sfrutta i concetti di vita comunitaria, però codificandoli in una vera e propria banca del tempo in cui ogni socia presta e riceve in prestito un certo numero di ore (fino a 16 in un mese) di baby sitting.

Quanto costa e quali sono le condizioni?

Diventare parte della rete costa 30 euro al mese anche se si hanno due figli e l’accordo prevede che ogni socia abbia diritto ad un massimo di 16 ore mensili in cui si possono lasciare i bimbi ad altre mamme del circuito, queste ore vanno restituite entro il mese successivo con i tempi e le modalità che ciascuno può decidere. Così ad esempio se lavoro in settimana posso saldare il mio debito durante il weekend e viceversa.

Qualche informazione pratica

Per verificare le zone dove è attivato il servizio visitate il sito di Mamsitter , il gruppo di mamme geniali che ha inventato questo servizio e che ne offre anche altri, quali la ricerca di Tate, un servizio di Baby sitting last minute e un servizio di Tata notturna che veglia sul vostro piccolo mentre voi riposate.

Se poi decidete di attivare voi il Mamsharing nella vostra zona la cosa potrebbe rivelarsi anche una buona opportunità per un guadagno extra.

 

 

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