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Aiuto! Mio figlio è basso

mio figlio è basso

Siamo mamme, e in quanto tali una delle preoccupazioni che fin dai primi giorni ci assillano è quella dell’accrescimento dei nostri pargoli. Sin dai primi incontri e confronti con altre mamme scattano le ansie: starà crescendo abbastanza? Che poi quell’abbastanza nei primi mesi si concentra in particolare sulla bilancia per poi spostarsi sul metro della statura, e allora via ad occuparsi di percentili e statistiche. Come sempre abbiamo cercato di fare un po’ di chiarezza ponendo alcune domande a l’unica figura preposta a rispondere: un medico specialista, il Dott. Tessaris che tra le altre cose si occupa di problemi di crescita/accrescimento nei bambini.

Normalmente i genitori vengono da lei in autonomia o perché mandati dal pediatra di base?

La crescita e lo sviluppo non sono solo variabili oggettive ma risentono anche del contesto sociale. Talvolta capita che genitori richiedano in autonomia una visita dallo specialista perché magari il bambino presenta un’altezza nella norma, ma comunque inferiore al cosiddetto bersaglio genetico.

Che cosa è il bersaglio genetico?

Si tratta di una formula che consente di calcolare l’altezza attesa di un bambino a partire da quella dei genitori:

  •     Nei maschi bisogna sommare l’altezza dei genitori, aggiungere 13 e dividere per 2
  •     Nelle femmine bisogna sommare l’altezza dei genitori, sottrarre 13 e dividere per 2

Bisogna poi considerare il risultato in un intervallo di più o meno otto centimetri.

Altri strumenti possono essere:

  • lo studio dell’età ossea, che si effettua attraverso una lastra della mano sinistra
  • la correlazione tra crescita e sviluppo puberale e la valutazione delle proporzioni corporee

 

Queste  ultime sono le valutazioni che lo specialista ha a disposizione durante la visita endocrinologica/auxologica.

Quali sono i fattori da prendere in considerazione per capire se c’è un problema di crescita?

Le variabili antropometriche: altezza, peso e circonferenza cranica, sono quelle da prendere in considerazione e rapportare, attraverso i famosi percentili, alle medie per età, sesso e popolazione. Per quanto riguarda la statura, può essere definita bassa se inferiore al 3° percentile e alta se superiore al 97°. Molto utile, per evidenziare eventuali patologie è anche valutare se ci sono stop nella crescita attraverso la misrurazione della velocità della crescita con misurazioni effettuate a distanza di tempo.

Che ruolo gioca l’alimentazione?

Importantissimo e dai primissimi giorni della vita del bambino, addiruttura dalla vita fetale, per quanto riguarda l’alimentazione materna. Si deve prestare grande attenzione a fornire una dieta equilibrata nei macro e micronutrienti, ricca di vegetali e fibre, evitando l’eccesso proteico che predispone all’obesità.

E gli ormoni?

Il possibile deficit dell’ormone della crescita viene valutato solo quando si siano escluse le altre possibili cause, che possono essere principalmente di natura ematologica, renale, epatica, cardiologica o respiratoria. Non bisogna inoltre dimenticare i malassorbimenti intestinali come la celiachia. La bassa statura non è una patologia in sé, ma può essere un sintomo, un segnale di un problema.

Un ritardo nella crescita si può recuperare?

Trattandosi appunto di un sintomo, occorre rimuoverne la causa perché il bimbo ritorni a crescere in maniera regolare, ovviamente quanto prima si agisce tanto più sarà possibile un buon recupero. In caso di deficit ormonale è possibile iniziare una terapia sostitutiva.

L’arrivo della prima mestruazione nella bambina ne arresta la crescita?

Nel momento in cui nella bambina arriva il primo ciclo mestruale accade che le cartilagini di accrescimento si siano già quasi completamente saldate, a quel punto la crescita sarà mediamente intorno ai 5 cm. Occorre che i genitori prestino attenzione ai primi segnali della pubertà, quali ad esempio la presenza del bottone mammario, perché se precoce, cioè prima degli otto annni per la femmina, questo aspetto potrebbe interferire sulla statura definitiva. Anche in questi casi l’intervento tempestivo dello specialista potrà essere d’aiuto.


In collaborazione con:

Dr. Daniele Tessaris

http://www.pediatra-tessaris.com

Pediatra di Libera Scelta
Dottorato di Ricerca in Pediatria Sperimentale, Università di Torino – SSD Endocrinologia
Pediatrica, Ospedale Infantile Regina Margherita.

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