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Scegliere una buona causa per educare alla solidarietà

festa della mamma
Questi sono tempi in cui è necessario, se non fondamentale, instaurare una cultura solidale verso chi ha bisogno di un aiuto. Questi sono tempi dove la paura può far prendere decisioni avventate, non ponderate, può portare a chiusura e insolamento. Ci stiamo chiedendo cosa insegneremo ai nostri figli? Cosa diremo loro quando vedranno con i loro occhi ciò che accade nel mondo? Per questo oggi vi parliamo di CBM ovvero la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella prevenzione e cura delle forme evitabili di cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia Onlus è un’Organizzazione Non Governativa (ONG) parte di CBM International, organizzazione senza scopo di lucro attiva dal 1908 per assistere, curare, includere e dare una migliore qualità di vita alle persone con disabilità che vivono nei Paesi più poveri. CBM opera in Africa, Asia e America Latina in stretta collaborazione con partner locali, sostenendo progetti e interventi di tipo medico-sanitario, riabilitativo ed educativo.

La missione di CBM Italia è lavorare per costruire una società migliore in cui le persone con disabilità possano sviluppare le proprie capacità e vivere la vita al meglio delle proprie possibilità. Nel mondo 1 persona su 7 vive con una forma di disabilità (1 miliardo ossia 15% della popolazione mondiale). CBM negli ultimi anni, attraverso la rappresentanza presso le Nazioni Unite a New York, e in collaborazione con i network internazionali più autorevoli che si occupano di disabilità e cooperazione (IDDC e IDA), per la prima volta nella storia è riuscita a promuovere l’inserimento delle persone con disabilità negli Obiettivi di Sviluppo, come attesta il documento finale (Agenda 2030). Qui le persone con disabilità vengono messe al centro della lotta alla povertà e inserite a tutti i livelli nel documento ogni qualvolta vengono menzionate le «persone in condizioni di vulnerabilità».

Il 2015 è un anno decisivo per tutti i Paesi del mondo: il 25 settembre l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato ufficialmente a New York gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che vanno a sostituire i precedenti Obiettivi del Millennio: una lista di 17 intenti da realizzare entro il 2030, che riprendono e ampliano i precedenti (come sradicamento della fame e della povertà, accesso all’istruzione primaria universale, riduzione della mortalità infantile), ai quali si aggiunge un’attenzione particolare ai temi ambientali. Eccoli di seguito:

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CBM_infografica (6)Una società inclusiva, che non pensa solo a se stessa ma anche ai margini, ai bordi più sensibili che devono essere tutelati. Quale miglior insegnamento possiamo dare ai nostri figli se non quello di farci carico di chi ha bisogno? In questo senso è bene parlare di advocacy definendola come un processo politico da parte di un individuo o gruppo di persone che mira ad influenzare le politiche pubbliche e l’allocazione delle risorse all’interno dei sistemi politici, economici e sociali e relative istituzioni. L’advocacy può includere numerose attività che una persona o organizzazione può svolgere, incluse campagne a mezzo stampa, comizi pubblici, commissionamento e pubblicazione di ricerche o sondaggi e raccolta di documentazione favorevole.

Cosa ne pensano gli Italiani di queste tematiche sociali come l’ingiustizia, l’emarginazione e il disagio sociale? Tra il 10 e il 14 maggio 2015 sono state effettuate 1.574 interviste on line ed è emerso che ai primi posti della classifica delle Buone Cause in cui è giusto impegnarsi collocano:
  • Le categorie vulnerabili (bambini, donne, anziani, persone con disabilità)
  • Paesi in Via di Sviluppo (lotta alla povertà, interventi nelle situazioni di crisi ed emergenze, prevenzione sanitaria, progetti educativi e formativi)
E’ possibile consultare la relazione completa scaricandola qui. E voi, invece, cosa ne pensate? Come genitori vi siete mai impegnati in una buona causa, spiegandola poi ai vostri figli? Vi siete fatti carico di un impegno sociale per dare un esempio concreto come genitore?

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