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Le forme della flessibilità

flessibilità-orario-lavoro

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Il termine flessibilità nel mondo del lavoro ha spesso tre accezioni. Nel primo ci riferisce al livello di elasticità con cui i lavoratori entrano/escono dal mercato del lavoro. Si parla spesso, infatti, di flessibilità in uscita dal mercato (licenziamenti) e in ingresso (assunzioni o inserimenti lavorativi).

Il termine indica, in seconda battuta, anche l’orario di lavoro cioè il monte ore che ciascuna lavoratrice è tenuta a prestare ai sensi del contratto di lavoro che ha sottoscritto.

Una terza accezione di questo concetto riguarda la ridefinizione dell’orario di lavoro non solo sulla base delle esigenze aziendali ma anche di quelle della lavoratrice stessa, ammettendo si possano individuare profili orari diversi. Tali istituti/strumenti consentono alle lavoratrici di ridefinire il proprio orario di lavoro in accordo con l’azienda ma rispondendo al contempo a necessità derivanti dalla organizzazione della propria vita privata. Questi strumenti sono molto utili, eppure non sono molto utilizzati.

Tra questi strumenti di flessibilità oraria ci sono:

  • la banca delle ore che prevede che le ore di straordinario che vengono accumulate, anziché riscosse in forma monetaria, possano essere accantonate in un conto ore dal quale la lavoratrice possa attingere al bisogno (previo consenso aziendale). Alcune imprese hanno reso ulteriormente “flessibile” tale strumento consentendo ai dipendenti l’utilizzo preventivo di ore prima di averle accantonate.
  • il tele-lavoro che è ancora poco utilizzato nel nostro paese, spesso perché i datori di lavoro non posseggono strumenti adeguati alla misurazione della prestazione lavorativa in alternativa alla presenza in ufficio dei collaboratori. Altri ostacoli per l’utilizzo di questo strumento sono legati inoltre alla normativa sulla sicurezza sul lavoro (D.Lgs 81/08)
  • la flessibilità dell’orario di entrata e uscita dal lavoro: tale possibilità si sta diffondendo sempre più ed è adeguatamente accettata tra le fila degli imprenditori e dei manager, passando tra la flessibilità di poche decine di minuti ad ore.
  • il contratto di lavoro a tempo parziale o part time: è un tipo di rapporto di lavoro caratterizzato da una durata complessivamente inferiore a quella dei corrispondenti a tempo pieno. Essi possono essere verticali (si lavoro solo alcuni giorni a settimana) o orizzontali (si lavora alcune ore, in tutta la settimana).

Quanti e quali di questi strumenti vengono utilizzati nelle vostre realtà?

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