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La festa della mamma

festa della mamma

Eccoci, ci siamo ormai! Questa è la nostra festa, o almeno così ci dicono: la festa della mamma, che dal 2000 cade la seconda domenica di maggio e non più l’8 come fu deciso nel 1959,  all’atto della sua istituzione in Italia. Per questo motivo, lo confesso, a me questa ricorrenza ha sempre colto di sorpresa, non sapevo mai bene quando fare gli auguri a mia mamma, finché non sentivo qualcuno dire ‘Oggi è la festa della mamma’ e provvedevo di conseguenza. Da quando mia figlia va all’asilo non ho più problemi: da allora la ricorrenza è preannunciata dall’arrivo del lavoretto d’ordinanza e quindi non c’è possibilità di errore.

Le origini della festa della mamma

I primi tentativi di ufficializzazione di tale celebrazione risalgono, negli Stati Uniti,  alla fine dell’800 primi del ‘900. Con diverse fortune si tentò l’istituzione del Mother’s Day for Peace e del Mother’s Day generico, che alla fine fu ratificato dal presidente Wilson nel 1914. L’ Italia invece, come detto, ha la propria Festa della mamma a partire dalla fine degli anni ’50.

Valori

In tutti i paesi dove è stata istituita la festa della mamma intende celebrare il valore della maternità, non a caso nelle sue origini statunitensi, il primo movimento a promuoverla è stato quello pacifista. Festeggiare le madri significava difendere la vita, esattamente come combattere ogni guerra. In Italia questa festività nasce come interconfessionale e, anche se promossa inizialmente da un religioso, è diventata una festività laica e trasversale.

Che cosa si fa?

Beh! Dire che si fanno gli auguri e qualche volta un regalo alla propria mamma sembra riduttivo, se si pensa agli altissimi valori cui si ispira questa ricorrenza, ma è più o meno così. Molti negozi propongono sconti e riduzioni su quelli che sono comunemente considerati regali per le mamme: profumi, cosmetici, fiori. Si riceve con gioia dai propri figli piccoli un lavoretto dalle qualità estetiche abbastanza discutibili.

Che cosa vorrei?

Sogno un paese in cui la maternità non faccia perdere il lavoro alle donne. Dove si possa in effetti decidere di fare figli, di farne molti, perché è riconosciuto e sostenuto il valore sociale di questa scelta. Dove ci siano asili nido a prezzo politico per le mamme che decidono di tornare al lavoro presto. Dove chi vuole stare un po’ di più a casa con il proprio bimbo piccolo percepisca più del 30% dello stipendio. Dove anche le mamme che svolgono un lavoro autonomo siano tutelate. Dove i padri usufruiscano del congedo parentale, diminuendo così la discriminazione nei confronti del lavoro femminile.

Per la festa della mamma un bacio va benissimo.

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