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Convegno sulla plusdotazione a Montecitorio

Il 7 novembre alle ore 15.00 presso la Sala Commissione Affari Esteri di Montecitorio l’associazione Step-net in collaborazione con la Commissione Cultura della Camera dei Deputati ha organizzato il convegno “Riconoscere i bambini e i ragazzi plusdotati. Un’opportunità per il futuro”.

Tutti noi genitori sappiamo quanto i nostri figli siano invisibili alle istituzioni e quanta strada ci sia ancora da fare e questa iniziativa ha aggiunto un altro importante tassello per arrivare all’obiettivo finale. Ho intervistato per voi la Segretaria nonché referente delle regioni Piemonte e Valle D’Aosta dell’associazione Step-net, Rosella Meloni che ha partecipato in prima persona al convegno.

Rosella è mamma di una bambina plusdotata e ha avuto un percorso molto simile a quello di tanti genitori, problemi comportamentali alla materna che invece si sono rivelati sintomi di grande intelligenza, velocità di pensiero e immensa creatività nel trovare soluzioni.

Ma torniamo a noi, Rossella raccontaci quali frutti ha portato questo incontro 

Si può dire che, finalmente, il convegno organizzato da Step-net onlus con  l’on. Giulia Narduolo e l’on. Roberto Rampi abbia aperto il dialogo e la strada verso il riconoscimento della plusdotazione anche in Italia. Si sono, inoltre, già avviate azioni che vertono all’ottenimento di una legge nazionale che tuteli i bambini plusdotati e riconosca il loro diritto ad avere, un percorso scolastico che ne valorizzi le potenzialità e che ne prevenga le eventuali fragilità, cosa che del resto è giusta ed auspicabile per tutti i bambini.

Di seguito riporto le parole dell’on. Rampi: “Un tema cruciale per ragazzi e famiglie, per sostenerli e far sì che le loro caratteristiche particolari che posso essere un valore aggiunto per tutti non si trasformino in un problema. Per una scuola in cui la differenza è un punto di forza che diventa emancipazione. Perché non c’è niente di più sbagliato che far parti uguali tra diseguali.”
In un comunicato l’on. Narduolo ha dichiarato: “L’obiettivo del convegno era raccogliere spunti utili per iniziare un percorso legislativo che possa portare al riconoscimento formale dei bambini e ragazzi plusdotati e permettere loro di uscire dalla loro condizione di invisibilità e – purtroppo a volte – di malessere. Consentire loro di sviluppare appieno tutto il loro talento e di vivere in serenità il loro essere speciali, è ciò che le famiglie attendono da molto tempo.

Al convegno purtroppo non è potuta intervenire il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini che ha però affidato all’Onorevole Narduolo un messaggio che vi riporto:  “Gentile on. Narduolo, La ringrazio per aver posto il tema dei plusdotati al centro di un dibattito che offrirà utili spunti di riflessione operosa, grazie all’incontro tra i contributi accademici di esperti internazionali di chiara fama, come il professor Pfeiffer, e le esperienze di centri di ricerca e associazioni impegnate a sensibilizzare famiglie e istituzioni sui gifted children. Si tratta di una discussione necessaria se vogliamo rendere la scuola quel luogo in cui nessuno, nemmeno il più talentuoso con difficoltà, viene lasciato solo. La legge 107 riconosce quel rispetto per i tempi e gli stili di apprendimento che tutti gli studenti meritano, a prescindere dal rendimento scolastico. Uno sforzo che può abilitare crescite parallele solo con una didattica personalizzata e inclusiva, nel caso dei plusdotati anche attraverso contenuti educativi avanzati che riescano a soddisfare pienamente le curiosità e capacità intellettuali di chi cresce a un passo diverso. Su questo punto, ne siamo consapevoli, gioca un ruolo fondamentale la formazione dei docenti, resa obbligatoria, permanente e strutturale dalla riforma della scuola e ora vincolata a priorità nazionali, tra cui proprio l’inclusione, grazie al Piano per la Formazione dei Docenti. Anche l’organico del potenziamento può venire incontro a quest’esigenza, con una cura per il capitale umano che richiede tempo, dedizione, e soprattutto trasversalità e collaborazione”.

Da mamma di una bambina APC cosa speri che il Governo faccia per riconoscerli e aiutarli?

Ritengo che il percorso per il riconoscimento sia molto importante, basilare. Penso, soprattutto ai bambini che vivono quotidianamente il disagio e la frustrazione di sentirsi diversi – e diverso per un bambino, per un ragazzo, spesso vuol dire “sbagliato”. Tante volte sui social ci rimproverano di evidenziare troppo il disagio di questi bambini. Ebbene, certamente tantissimi vivono serenamente la loro diversità e sono capaci di accoglierne la positività, ma è pur vero che spesso le famiglie che si rivolgono a noi cercano un aiuto perché si trovano in una situazione difficile a scuola, a casa o nei rapporti quotidiani con le persone. E noi di Step-net vogliamo esserci, in tutti questi casi.

Io per prima, ma penso di esprimere un pensiero comune a tutti i genitori di bambini o ragazzi plusdotati, mi auguro che questo convegno sia l’inizio di un percorso che in poco tempo riconosca i nostri figli e soprattutto formi gli insegnanti e le figure professionali che individuano gli apc, per avere le stesse opportunità in tutte le regioni d’Italia, perché purtroppo al giorno d’oggi il sud e le isole sono molto penalizzate.

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