Alfabetizzazione digitale, TECNOLOGIA

Internet e scuola: che strana coppia!

internet e scuola

Tra genitori, internet e la scuola c’è uno strano rapporto di amore e odio. La digitalizzazione influenza anche l’istruzione dei nostri figli e alcuni si chiedono se questo sia un bene o un male.

E subito viene invocato il vecchio motto “si stava meglio quando si stava peggio”.

Beh, io non sono d’accordo.

Internet non è altro che uno strumento e, come tale, non può essere né buono, né cattivo. È semplicemente neutro.
Ciò che deve preoccuparci o che ci deve spaventare è l’utilizzo distorto che ne viene fatto, ma non lo strumento in sé.

Quando le critiche si scagliano contro registro elettronico e i gruppi di whatsapp mi viene il dubbio che davvero non si sappia bene di che cosa si stia parlando.

Per carità ognuno di noi è libero di esprimere le proprie idee, ma quando sento certe critiche mi viene quanto meno da sorridere.

Internet e la scuola: Il registro elettronico

La digitalizzazione ha mandato in pensione il vecchio registro cartaceo e l’ha sostituito con uno strumento più “moderno” consultabile dalle famiglie in qualsiasi momento.

In questo modo diventiamo tutti genitori spazzaneve, non diamo la possibilità ai nostri figli di crescere autonomamente, di prendere un 4 e rimediare da soli. In fondo abbiamo fatto tutti così, siamo cresciuti bene e non è mai successo nulla”.

Dal mio punto di vista è assolutamente falso.

Ai miei tempi il registro elettronico non c’era, ma mia madre era costantemente aggiornata sul mio rendimento scolastico, eppure non era una spia russa e non aveva neppure installato microchip sotto alla cattedra.

Tu genitore che non vuoi togliere il privilegio a tuo figlio di prendere un bel 4, nascondertelo, riuscire a rimediare e per questo credere di crescere forte, autonomo e indipendente hai sempre dalla tua la possibilità di scegliere. Non vuoi essere aggiornato in tempo reale? Dimenticati del registro elettronico e non consultarlo. È abbastanza democratico, no? La scuola di offre uno strumento, tu decidi se e come utilizzarlo.

I gruppi di Whatsapp

Andrò contro corrente, diciamo pure che sarò stata fortunata, ma i gruppi di whatsapp dei genitori per me sono una vera manna da cielo.

  • Assenza da scuola

Il bambino è ammalato e sta a casa da scuola? Foto del quaderno, del diario e invio. 1 minuto al massimo e si hanno i compiti.

Una volta come si faceva? Si telefonava al compagno che dettava, si andava a casa sua a prendere il quaderno, lo si portava a fare le fotocopie, lo si restituiva al proprietario, si copiava tutto appena le fotocopie arrivavano a casa.

Mezzo pomeriggio perso.

Direi che non è poi così male.

  • Conferma di un compito scritto male

Scusate per mate c’è pag 15? Confermate? Tempo variabile a seconda della velocità delle mamme delle chat.

Una volta si chiamava sul fisso il compagno che però magari non era in casa, quindi si richiamava dopo un po’, però non era sicuro, quindi bisognava chiamare un altro compagno e bla bla bla.

Meglio prima? Fate vobis.

  • COMPLEANNO

Martedì alle 16 Elena vi aspetta a casa sua per festeggiare il compleanno. Mi potete dare conferma in privato entro domani?”

Presenze al compleanno confermate in xx minuti.

Una volta: 20 invitati? 20 telefonate di quanti minuti? Perchè non è che puoi chiamare e dire “Ciao sono la mamma di Rebecca grazie per l’invito ma non posso venire. Ciao. Clik.” Almeno 4 chiacchiere le devi pur fare.

“WhatsApp trasforma i genitori in mostri che fanno crescere competizione e rivalità tra i bambini”.

FALSO.

Non è whatsapp, è l’atteggiamento dei genitori.

Provate a togliere la chat della classe, credete di risolvere il problema? No, il problema viene solo TRASFERITO in un altro luogo. Le polemiche ci saranno sempre, le competizioni anche, solo che se ne parlerà all’entrata e all’uscita di scuola, ai compleanni e alle festine.

C’è solo da riflettere.

Non è un problema di WhatsApp o del registro elettrnico, la digitalizzazione non c’entra, è solo un problema di testa.

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