FAMIGLIA, Salute infantile

A piedi scalzi è tutto più bello

piedi-nudi

Io adoro camminare a piedi scalzi. Così mio marito e così la Grande ma, il Piccolo no, lui odia stare a piedi scalzi. Sarà forse a causa dell’ennesimo soprannome “Pig Foot” datogli per quella piccola adiposità collocata proprio nell’arcata plantare?

Sono belli, tozzi e cicciottelli, insomma da mangiare. Ma sono piatti.

Il pediatra ha così voglia di spiegarmi che sino ai tre anni l’arcata plantare non è ancora formata e ciò che mi dà la sensazione che siano piatti magari è semplicemente un po’ di ciccia in più che si è andata a depositare proprio lì.

Comunque piede piatto sì, piede piatto no, camminare a piedi scalzi, credo sia una cosa salutare ed istruttiva. Salutare, perché camminando sulle diverse superfici il piccolo allena la pianta del piede e stimola le terminazioni nervose; inoltre, qualora fosse possibile fargli “pucciare” i piedi nell’acqua fredda, aiuta a temprare il fisico in generale riducendo le malattie di stagione.

Insomma, per me, l’estate a piedi scalzi, è meglio. In giardino, sulla spiaggia di sabbia o di ciottoli, aiuta a sviluppare l’arcata plantare e stimola la corretta attività muscolare.

Piedi-scalziIl Piccolo però, oltre ad avere i piedi piatti, odia camminare a piedi nudi, allora mi devo ingegnare nel creare giochi che prevedano la libertà di movimento dei piedi: provare ad afferrare un fiorellino o uno stelo d’erba, oppure calciare la palla, o sciaffettare in una pozzanghera d’acqua creata ad hoc.

A volte facciamo il gioco dei piedi sui piedi, questo piace moltissimo ai più piccini. Lo trasporto tenendogli le mani e facendogli appoggiare i suoi piedi sui miei. Facciamo il giro del giardino insieme, si sente un mostro che cammina ondeggiando. Questa cosa mi accorgo dargli molta sicurezza, perché dopo averlo fatto, nonostante sia un bambino particolarmente fifone, si azzarda a fare, con me, anche cose di cui solitamente ha paura.

E quando si fa male camminando a piedi scalzi?

Io sorrido. Butto sempre tutto sul ridere e sullo scherzo. Lo distraggo andando alla ricerca, dell’oggetto o del sassolino che ha compiuto il misfatto, mettiamo le mani a cannocchiale sugli occhi, e cerchiamo il colpevole ed una volta trovato, lo sgridiamo. Guardiamo il sassolino ed insieme diciamo che non si deve far male, ma che comunque la prossima volta staremo più attenti anche noi.

Voi, invece, siete della partita sempre ciabattine ai piedi?

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