FAMIGLIA, TECNOLOGIA

Quando il primo Tablet e quale?

Sempre sulla base di quanto affermato nel post tecnologia e bambini in cui parlo anche di Tablet, vien da sé che non vi è età giusta o età sbagliata per l’acquisto di un regalo tecnologico. Certo è, invece, che ci deve essere la corretta equazione tra tipologia e ciò che offre il supporto rispetto all’età del bambino.

Tablet sì, tablet no

I miei figli hanno entrambi un tablet loro. O meglio la Grande lo riceverà domani per i suoi 6 anni. Sono due tablet diversi, non solo nel prezzo d’acquisto, ma anche nelle caratteristiche tecnico costruttive.
Al Piccolo è stato regalato Myfirst Clempad della Clementoni, con scocca molto più resistente e spessa, dalla forma stondata che ne facilita l’impugnatura e quindi adatto per manine dei più piccini; per la Grande invece Mini Paquito di Imaginarium, leggero, sottile dal design ultra moderno.

Di quest’ultimo però ne ho potuto testare l’interazione e la facilità d’utilizzo prima dell’acquisto, grazie al fatto che viene messo a disposizione negli store per la prova. Un po’ come avviene per i tablet di noi adulti. Per il secondo invece ho dovuto acquistare a scatola chiusa, basandomi solo sulla comunicazione fatta dalla casa madre e fidandomi dell’ottima reputazione che ha come azienda costruttrice di giochi educativi per bambini.

In entrambe i casi ho comunque potuto e dovuto smanettare nei giorni prima per fare gli aggiornamenti ed installare già qualche applicazione così da regalarlo già utilizzabile, per evitare l’effetto “ti mostro la caramella ma non la puoi mangiare subito”.

Ed è proprio durante queste operazioni basiche che mi sono ritrovata ad avere qualche difficoltà nell’utilizzo del Myfirst Clempad; in tutto e per tutto un tablet con parental control, solo molto meno intuitivo di quello che pensassi rispetto alla fascia d’eta per cui viene venduto 3/6 anni.

Premetto io sono un utente Apple da sempre, qualsiasi mio device è Apple anche per la tipologia di lavoro che svolgo, quindi abituata a cose semplici, elementari e fortemente intuitive; la difficoltà nel capire il funzionamento per me è stata elevata e non mi vergogno a dire che ho dovuto chiedere aiuto ad un’amica.

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