Alfabetizzazione digitale, Family High Tech, TECNOLOGIA

Educazione digitale (dei nostri figli e non solo)

italia-che-mamme-educazione-digitale

italia-che-mamme-educazione-digitale-2

L’evoluzione tecnologica ha portato con sé, inevitabilmente, anche l’esigenza di una (corretta) educazione digitale dei nostri figli. Cellulari, social network, app di vario genere, hanno profondamente modificato le necessità educative di ogni genitore. Come rapportarsi dunque all’educazione digitale?

Scegliere quali strumenti digitali fornire.

Questo è un aspetto che presuppone scelte molto personali che sono in stretta relazione con le esigenze delle famiglie. Cellulare sì? Cellulare no? A che età? Non c’è ovviamente una regola fissa, non c’è una scelta giusta o sbagliata. L’importante è che in base all’utilizzo che viene fatto del cellulare vengano spiegate le relative regole.

“A mio figlio serve solo per telefonare, mi manda un messaggio di whatsapp quando, dopo la scuola, arriva a casa della nonna e io sono ancora al lavoro”.

Bene. Gli hai spiegato come si utilizza whatsapp? Lo sai che l’utilizzo di questa app di messaggistica è previsto un limite d’età minimo di 13 anni? (anche se poi non c’è alcuna sanzione per la violazione). Tuo figlio sa che non tutte le immagini possono essere pubblicate e nemmeno inviate con whatsapp?

Prestare attenzione all’utilizzo che ne viene fatto.

Un milione di messaggi nella chat della scuola, durante i compiti.

Si scambiano messaggi sui compiti da fare per il giorno dopo, non stanno giocando.

Certamente, ma non credi che possa essere una fonte di distrazione? Forse limitarne l’uso (o addirittura vietarlo) durante lo studio potrebbe addirittura aumentare la concentrazione. L’educazione digitale, in fondo, riguarda anche le regole con le quali si concede l’utilizzo di uno strumento (pc, cellulare o tablet non importa).

Prestare attenzione alle app che vengono scaricate.

Le app che scarica mio figlio sono gratuite, si tratta di giochi, quindi nessun problema.

Ne sei assolutamente sicura? Le app sono gratuite? Cosa intendi per gratuito? Se per gratuito si intende che non c’è alcun esborso di denaro siamo d’accordo, ma sul fatto che non ci sia un corrispettivo c’è da fare attenzione. Le app, infatti, richiedono una serie di dati (per esempio informazioni sugli acquisti in app) che verranno utilizzati. In che modo? È una profilazione dell’utente e del suo comportamento. Pensaci bene prima di dare a tuo figlio il permesso di scaricarle.

Controllare cosa guardano online.

Quali contenuti vengono visualizzati online?

“Mio figlio guarda i video su yuotube, ma solo quelli delle canzoni”

Sei sicura che l’utilizzo sia limitato a questi video? Come fai a dirlo? Hai mai provato a guardare nella cronologia? Ti fidi ciecamente e lasci a sua disposizione uno strumento senza alcun controllo? Non è mancanza di rispetto, si tratta solo di un controllo (e quando sono così inesperti, perché a 10/11 anni sono inesperti, eccome! personalmente non ci vedo nulla di male nell’effettuare un controllo preventivo).

Non è questione di antivirus.

Molto spesso sento dire che la protezione dei dispositivi che vengono lasciati ai figli è demandata a potentissimi antivirus che, addirittura, fanno concorrenza ai servizi segreti. Attenzione però perché l’antivirus non protegge dai contenuti. L’antivirus protegge esclusivamente da potenziali virus, quindi anche con l’antivirus più potente dell’universo non è detto che il giovane cybernauta non possa visionare contenuti, per esempio, vietati ai minori di 18 anni.

La rete non è un mostro.

Spesso si dice di stare attenti, di prestare attenzione e si paragona la rete ad un mostro dal quale stare alla larga. In realtà non è la rete che deve fare paura, ma l’uso distorto che si fa della stessa. L’educazione digitale è appunto anche questo. Basta conoscere le regole, basta insegnarle ai nostri figli e basta vigilare perché le applichino correttamente.

You Might Also Like

Rispondi