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Cercare un lavoro conciliante

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Come cercare lavoro? E come cercarlo conciliante?

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Un aiuto valido viene dalle piattaforme di recruiting online, rivolte a differenti profili più o meno elevati, e che devono essere costantemente aggiornate con i dati del nostro CV, corsi svo

lti, nuove esperienze professionali.

I selezionatori inoltre spesso integrano poi i profili interessanti con le informazioni che ricavano dai social network, quali Facebook, Linkedin e Twitter. È perciò importante prestare attenzione anche a cosa si pubblica e coltivare attentamente le relazioni e il network online.

Come comportarsi su questi canali? Ecco alcune indicazioni per fare dei social media un buon mezzo per essere scelti dai selezionatori:

  • inserite una foto in cui si vede il vostro volto
  • curate la bio di LinkedIn e il “resume” che deve, appunto, riassumere bene le vostre competenze
  • attenzione a quello che postate: sono sempre più frequenti i casi non solo di persone scartate nelle selezioni a causa di profili social con contenuti discutibili, ma anche di licenziamenti di manager per commenti decisamente inopportuni (vedi il caso di Justine Sacco e dei suoi tweet razzisti)
  • partecipate a discussioni/gruppi sui temi inerenti al vostro settore
  • utilizzate in modo intelligente le liste di Facebook per gestire la privacy dei vostri status.

Altro strumento spesso utile sono le attività di outplacement, nate negli Usa negli anni 60 e diffusasi in Italia solo negli ultimi tempi. Spesso le aziende offrono questi servizi all’interno della “buona uscita” e si stanno diffondendo a tutti i livelli aziendali. Ma anche il singolo professionista può richiederlo: in entrambi i casi si tratta di una sorta di consulenza di carriera, dove assieme alla revisione del CV e alla simulazione di un colloquio, il lavoratore viene aiutato a fare un bilancio di competenze e ad individuare le opportunità sul mercato.

Tuttavia in Italia il canale più efficace per trovare lavoro è ancora quello del passaparola tra conoscenti. Tenere traccia delle proprie conoscenze, delle aziende alle quali appartengono e delle eventuali posizioni che si aprono in esse (ad esempio su un file Excel apposito) è ancora il metodo più idoneo per trovare una attività lavorativa interessante. E se possibile family-frendly!

Se in un concorso pubblico la raccomandazione è completamente inopportuna, in ambito privato è un criterio intelligente per scegliere fra candidati di pari capacità perché consente al selezionatore di studiare quel “quid” in più che un candidato può avere rispetto ad un altro.

E ricordatevi che fra le vostre skills avete anche molte nuove competenze da aggiungere, come genitori, rispetto a prima della vostra vita nano-muniti! Non ci credete? Provate a leggere questo articolo di GenitoriCrescono: Il CerVello di mamma e papà

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