FAMIGLIA, Salute infantile

Alimentazione e bambini: mio figlio mangia troppo

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Non ce n’è, che se ne dica, l’argomento alimentazione e bambini è per i genitori – per chi più, per chi meno – un argomento di forte ansia. Che ci si trovi con amici, in sala d’attesa dal pediatra o al parchetto vicino casa, le fatidiche frasi “mio figlio non mangia” o “mio figlio mangia troppo”, vanno per la maggiore. Diciamo che l’argomento alimentazione sta ai genitori come l’argomento che tempo fa sta agli anziani. :)

C’è da dire che a volte il problema non esiste realmente ma è solo frutto delle esagerate aspettative di noi genitori; a volte però in effetti non siamo così visionari; ci sono infatti bambini che si rifiutano di mangiare o vogliono sempre e solo le stesse pietanze, altri che seppur in età prescolare sono già “pagnottelli” ed altri ancora che mangiano esclusivamente secondo determinate condizioni quali televisione accesa, essere imboccati, non sedersi a tavola e così via.

Diciamo che per la mia esperienza posso dire di vantare nel curriculum vitae personale di mamma, le due “attitudini” maggiori: la più grande che sembra sempre faccia un piacere a noi, o ancor più al padre, ogni qualvolta mangi, mentre il piccolo deve continuamente avere la “bocca in funzione” ed entrambe le mani occupate.

In verità chi più mi fa pensare è il secondo, che con la sua fame atavica mi ha portato a dire un miliardo di volte: “mio figlio mangia troppo”; ed è per questo che appena aperto il blog LegnanoCheMamme! e ricevuta la collaborazione di due pediatri, come primi articoli ho chiesto che venissero trattati argomenti quali il fabbisogno energetico, i quantitativi alimentari da dargli, suddivisi in categorie; il tutto accompagnato da altre letture.

Mio figlio mangia troppo e noi, nutriamolo di attenzioni

Continue richieste di cibo spesso celano bisogno di conferme e di esplicitazione affettiva; come se non si sentissero all’altezza delle nostre aspettavi: bravi abbastanza.

Vediamo quali possono essere questi segnali: in primis ed il più esplicito è la richiesta di cibo. Ma nel chiedere un biscotto ha veramente fame oppure si sta semplicemente annoiando, come lo capiamo?

Tutte cose semplici ed intuitive, vale a dire se il bambino, nonostante abbia mangiato a sufficienza, finito di cenare da meno di un’ora chiede qualcosa da sgranocchiare, indubbiamente non può essere realmente fame, quindi proviamo a distrarlo con altro. Impariamo a dosare attenzione, regole e incentiviamo i loro talenti per aumentare l’autostima. Diamo regole a tavola ed evitiamo i baratti: “io ti do una caramella se tu mangi un’altra forchettata di pasta”. D’altro canto è come se loro ci dicessero io ti ubbidisco se mi fai fare quello che voglio!

E voi siete dei genitori cibo-apprendivi oppure lasciate che i vostri bambini imparino a gestire la sazietà in modo autonomo?

 

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