Educazione e sviluppo cognitivo, FAMIGLIA

Bambini e nuove tecnologie

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bambini-nuove-tecnologieScrivo questo post e ascolto mia figlia che guarda le vecchie puntate de L’Albero Azzurro sul portatile “di famiglia” (i miei due di lavoro sono off limits in modo assoluto). Quindi sì, sono di parte e non demonizzo l’uso delle nuove tecnologie (smartphone, tablet, pc & co) da parte dei bambini.

Ma (perché c’è sempre un “ma”) tutto deve essere fatto con criterio e giudizio, proprio come la nostra pedagogista Laura Rossetti ci ha detto nel post sulla televisione.

Un tablet, uno smartphone, un pc portatile non sono solo comodi babysitter nei momenti di crisi, ma anche strumenti educativi se ben utilizzati.

Ida ad esempio è estremamente curiosa come molti bambini della sua età. Quindi facciamo tantissime ricerche su internet per approfondire argomenti affrontati a scuola (restò famosa quella sui personaggi della Commedia dell’Arte per cui costruimmo anche un teatrino). Ma tablet, smartphone e pc portatile ci permettono anche di non farle guardare la televisione dove sarebbe più esposta a pubblicità o trasmissioni non sempre adatte a lei, anche quando si tratta di cartoni animati. Ida infatti è una bambina molto sensibile e impressionabile e alcuni cartoni piuttosto violenti o un po’ “noir” la sconvolgono.

Invece sul portatile ha una cartellina nella barra dei preferiti dove abbiamo linkato i canali video ufficiali della Melevisione, dell’Albero Azzurro, di Gipo Sgribantino. Senza pubblicità e con assoluta autonomia di movimento Ida si trova le puntate preferite, le canzoni, i lavoretti.

E poi ci sono le app. Alcune per disegnare anche quando non si hanno carta e pastelli, un’altra per giocare all’amato memory cambiando mille volte i simboli, un’altra ancora per imparare come si scrivono le varie parole.

Ok, lo so e lo ripeto: sono di parte.

Sono geek dentro, fuori, sopra e sotto e perfino di lato, di profilo :-D

Ma trovo che le nuove tecnologie siano pratiche, e che così come mio padre in seconda elementare mi comprò il primo Commodore 64 dicendomi “Vieni: impariamo a programmare!”, così anche io insegnerò a Ida a usare gli strumenti del suo tempo, a gestirli senza farsi gestire da loro e a usarli in modo utile.

E voi come vi ponete nei confronti del rapporto fra bambini e tecnologia?

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