Sessualità

Il tempo giusto per tutto. Anche per il sesso.

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Di solito chi non ha la fortuna di essere elastica come Heater Parisi dei tempi d’oro magari dopo il parto si è ritrovata con una bella cerniera di punti che va dalla “farfallina” all’ano. Le più fortunate hanno avuto un’episio d’oro da tre punti, le meno fortunate (come me) una sfilza di punti che neanche la card fragola dell’Esselunga può bastare.

Comunque sia, tranquille: si supera e ci si sistema.
Lo so che magari ora, mentre fate il bidè e sentite quel salsicciotto di punti e carne dolorante tra le gambe temete che non sarà mai tutto come prima, ma state tranquille: passa.

I punti si appianano, la cicatrice sarà lì per ricordarvi quanto siete state brave a far passare un cocomero per un buco grosso come un limone.
Brave voi. E state serene.

Arriverà tra tutto anche il momento del sesso.

Ve lo dico: la gravidanza ha spesso come effetto collaterale di azzerare la libido.

Spesso anche l’allattamento ha questo effetto.

Io ero terrorizzata per la quintalata di punti che avevo. E per la paura del dolore. Dopo aver superato dieci ore di travaglio tremende, rifare sesso mi pareva di ritentare una nuova verginità.

Avevo paura che lo squarcio mi si riaprisse alla prima penetrazione.
Ma non è stato così.
C’è voluta calma, moltissima. Tatto. Spensieratezza.
C’è voluto che la nonna tenesse Emma fuori casa quel giorno perché non c’è niente di peggio che avere un neonato urlante che ti fa salire la montata lattea nel momento meno indicato.
C’è voluto tempo e un po’ di risate. C’è voluto del lubrificante per facilitare tutto, perché la zona era sensibile ( a proposito: ce ne sono molti in commercio, quelli della Durex sono perfetti: di varie tipologie, si trovano ovunque, anche nei distributori automatici).

Si torna a fare sesso normalmente.
L’importante è trovare l’equilibrio che, inevitabilmente, cambia quando arriva un figlio o una figlia.
E l’equilibrio passa anche dal ritrovare il proprio corpo. Tornando in palestra, se lo si reputa necessario per ritrovare le forme, ma soprattutto ricordandosi di trovare del tempo per sé.
Siete mamme, ma siete prima di tutto donne.
Il vostro corpo non è di vostro figlio. È vostro. Riprendetevelo!

Voi? Quanto ci avete messo prima di “ricominciare” come prima?

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