Educazione e sviluppo cognitivo, FAMIGLIA

Il momento giusto per togliere il ciuccio

Come anticipato nel post del 12 agosto, Il ciuccio: primo grande amico, eccomi qui a raccontare qualche escamotage di mamme svezzatrici di ciuccio navigate, raccolto in spiaggia qua e là per togliere il ciuccio definitivamente al Piccolo.

Ammetto di non avere le idee chiarissime sul quando iniziare a togliere il ciuccio. Avrei voluto farlo durante queste vacanze, ma non sono stata capace. Io, come mamma non sono pronta.

Quindi primo grande insegnamento: per togliere il ciuccio ai nostri bambini per prima cosa dobbiamo essere convinte noi mamme! Poi, altra cosa che ho imparato dai racconti, è che non esiste una ricetta magica che funzioni per tutti i bambini in egual modo.

Una cosa certa è che tutte le mamme con le quali ho scambiato le “4 chiacchiere sotto l’ombrellone”, mi hanno confermato che togliere il ciuccio non è una cosa da farsi in modo improvviso. Bisogna fare il tutto con calma, in modo graduale, preparando il bambino ad abbandonare il ciuccio: primo grande amico.

Innanzitutto quasi tutte hanno fatto abbandonare il ciuccio tra i 2 e i 3 anni di età del bambino. Pochissime in età superiore. Hanno tolto il ciuccio prima di giorno, trovando un modo carino per far accettare la cosa al bambino.

C’è chi ha raccontato una storiella il cui protagonista, un topino tanto carino che arriva al mattino, prende il ciuccio, lo porta ai suoi piccini per poi riconsegnarlo alla sera per la nanna. Una mamma invece, ha incentivato l’attaccamento ad un peluche, in modo che sostituisse l’oggetto consolatorio nei momenti di bisogno da parte del piccino. Un’altra ha semplicemente detto che oramai stava diventando grande e che poteva tenere il ciuccio solo per dormire, diversamente la fata dei ciucci sarebbe potuta passare e portarlo via definitivamente in qualsiasi momento.

Alcune storie su come delle mamme hanno tolto il ciuccio ai loro bambini

  • Sotto il periodo natalizio offerto in dono a Babbo Natale insieme a latte e biscotti, in cambio dei regali
  • Data la colpa al ciuccio per le fiacche in bocca (stomatite) che facevano tanto male
  • Dimenticato a casa durante una vacanza e chiesto al bambino come mai non se ne fosse ricordato prima, ma che comunque lo avrebbe ritrovato a casa. Al rientro non lo ha più chiesto
  • Dato un peluche consolatorio che desse sicurezza nei momenti difficili del bambino (con preparazione)
  • Il giorno del compleanno, buttato perché ormai grande
  • Una volta rotto a causa dei morsi
  • Durante una passeggiata al parco, regalato alle papere dello stagno
  • Chiesto l’aiuto di un gruppo di bimbi del cortile, più grandicelli, che lo hanno invitato a giocare solo senza ciuccio e chiesto da loro di buttarlo
  • Passato sui carciofi crudi tagliati, che sono amari, per dargli un cattivo sapore e portare il bambino a schifare il ciuccio
  • Regalare a Jack il pirata, quello dei cartoni

Insomma, cosa essenziale comunque è trovale la chiave di lettura, il tasto sul quale fare leva e far prendere la decisione definitiva al bambino; in poche parole, farlo diventare il protagonista di una storia fantastica.

E voi, quale storia avete escogitato?

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