Quante volte si discute anche in modo acceso in coppia, e quante volte volano parole grosse, ma quando il vaffanculo si fa facile io qualche domanda me la pongo sempre, non per altro, a me, di mandare in quel posto là la persona che amo, non viene proprio, sarà per rispetto, per affetto, o semplicemente per partito preso, io non dò dello stronzo, del testa di cazzo o del chissà cosa al mio lui.
Parolacce: un po’ di verità.
Siete di quelli che partono in quarta con le peggio parolacce del mondo durante le sfuriate?
Io no, o meglio: mi arrabbio molto, alzo la voce, divento particolarmente aggressiva, ma il torpiloquio non fa parte di me. Ok, qualche cazzo come segno di interpunzione mi ci scappa, e pure i soliti non capisci una minchia, ma mandare a fanculo la mia dolce metà è qualcosa che non mi appartiene, perché ci sono cose che puoi vomitare addosso a un estraneo, a qualcuno che ti ha deluso, ma all’uomo che amo no. Non mi viene proprio. Perché quello sarebbe sancire un totale abbassamento o annullamento di stima. Il che è pericoloso, perché se smetto di stimare la persona con cui vivo, smetto di amarlo. Quindi, per me, il vaffanculo è un indice di gradimento della relazione. Se ti ci mando, vuol dire che puoi salutare carinamente la nostra relazione
Ma vale anche per l’altro? Nella mia relazione di coppia no, nel senso: la mia dolce metà invece ha il vaffanculo facile, e io mi pongo il problema di che livello di stima abbia nei miei confronti. Come me lo pongo quando sento il compagno di un’amica chiamarla Asina in pubblico, senza farsi troppi problemi. Me lo domando quando anche le altre mia amiche mi dicono che anche i loro compagni sono feroci e inclini all’insulto facile. Quindi è una regola del maschio italico? Quando vi parte l’embolo partono anche gli improperi più assurdi? Quando ci date delle stronze pesate davvero quello che dite? Quanto si abbassa la stima che avete in noi? Non so… vi giro la domanda perché davvero fatico a capire quanto sono gravi gli insulti in una coppia.