Il sesso forte, il capofamiglia, quello che porta i pantaloni…e poi si scopre che un padre può avere paura del semplice atto di cambiare un pannolino!
No, non parlo della paura finta e tirata fuori ad hoc per non dover annusare nemmeno di striscio quella bomba chimica che è il pannolino di un pargoletto dolce e tenero che però riesce a produrre più scorie di una centrale nucleare e altrettanto radioattive.
Parlo della paura vera, quella che ti paralizza e ti convince che come minimo gli spezzerai una gamba.
O che davanti sempre all’esserino di cui sopra in preda stavolta a una colica ti lascia completamente inerme salvo urlare disperato “Adesso cerchiamo la mammaaaaaaaaa!”.
Mio marito è stato così per 18 mesi.
Aveva una paura terrificante di nostra figlia neonata. Paura di farle male nel cambiarle il pannolino e nel vestirla, paura di affogarla facendole il bagnetto o di farle prendere la broncopolmonite (giuro l’ha detto!), paura di farla cadere, paura di…qualunque cosa.
Ovviamente il primo anno e mezzo di vita di Ida sono stati di una pesantezza unica perché c’ero solo io ad occuparmi di lei.
Il rischio in questi casi è l’innescarsi di un circolo vizioso: il bambino ti chiede ogni grammo della tua energia-tu ti stanchi-non ricevi aiuto-ti stanchi ancora di più…col risultato di non avere nemmeno le forze (fisiche e psicologiche) per tirare il padre per un orecchio e fargli vincere la sua paura durante un lungo tete-a-tete con la bomba chimica prodotta dalle piume delle sue piume.
Se vi dico come ho risolto il problema io credo che quella minima immagine di persona seria che ancora mi accompagna mi lascerà per sempre.
Ok va bene, tanto come disse Rett Butler “Chi ha coraggio fa anche a meno della reputazione”.
Io ho risolto…con un mi di activia delice con futta, zucchine lesse e pesce. Avete presente l’effetto? Ecco sì, quello! Non potendomi muovere dal bagno non c’era pezza: la nana toccava a lui.
La verità è che dovremmo trovare la forza di dire “NO!”. Ma un no bello grosso. E la prima volta che dicono “Non sono capace/Ho paura pensaci tu”.
E il padre dei vostri bimbi ha mai avuto di queste paure? E se le ha avute come avete affrontato il problema?