La bambina che aveva perso la voce di Fernanda Calati e Allegra Agliardi (Edizioni Curci) è un racconto originale e illustrato per educare all’uso della voce i bambini, scoprendo i meccanismi del canto e della parola attraverso l’utilizzo del più emozionante strumento che abbiamo a disposizione sin dalla nascita. Uno strumento prezioso da protegge ed educare, perché la voce è la nostra carta d’identità e lo specchio della nostra anima. Chi ci ama, riconoscerebbe la nostra voce tra mille, così come questa trasmette le nostre emozioni, spesso inconsciamente.
In un teatro gremito di spettatori si rappresenta la storia di una bambina che ha perso la voce e di come magicamente la ritrova grazie a un gruppo di amici molto speciali: le Corde vocali, l’Aria, il Grande Orecchio…
Ne La bambina che aveva perso la voce l’autrice porta i bambini alla scoperta dei segreti della voce donando un’anima e dando vita a diaframma, voce di testa, voce bianca e così via, rendendo tutti attori di questo meraviglioso dono che abbiamo. Spiegandone il loro funzionamento e, soprattutto, la loro forte relazione con la sfera emotiva. “Perché il modo più o meno fluido con cui i bambini si rapportano alla loro voce condiziona segretamente l’uso che ne faranno da grandi”.
L’insolito approccio di questo libro, con il testo in forma di copione, stimola i giovani lettori a diventare protagonisti della storia.
Grazie anche alle utili “note di regia” e al pratico glossario che spiega gli elementi chiave, (come la cassa di risonanza, il diaframma o la respirazione) sarà per tutti un’esperienza facile e divertente da vivere.
Un percorso originale e avvincente per educare i bambini a un uso consapevole della propria voce e contribuire a sviluppare quell’armonia con il proprio corpo che è presupposto per una crescita equilibrata.
Idea originale per una recita scolastica come una voce fuori dal coro.