C’è bisogno di incoraggiare le donne a credere in sè stesse?
Il Ministro inglese per le pari opportunità, Maria Miller, è convinta che sia indispensabile spingerle a sviluppare il proprio potenziale già in età scolare e sta facendo in modo che il suo Governo promuova azioni forti in tal senso.
In questi giorni, dunque, tutte le famiglie britanniche con figlie femmine stanno ricevendo a casa un manuale esplicativo per i genitori, al fine di insegnare loro a incoraggiare le loro bambine a seguire le aspirazioni e a coltivare i propri talenti: linee guida per stimolare le potenzialità e scegliere una carriera fin dalla giovane età.
Infatti, secondo il Ministero, supportato da diverse indagini produttive, in Inghilterra per aumentare la produttività e la forza lavoro è necessario creare per le femmine le stesse condizioni culturali e sociali in cui vivono i maschi, e questo è un elemento da coltivare fin da piccoli.
Il dato sconcertante che ha portato a questa iniziativa made in UK, dato comune anche al nostro Paese, è che nonostante il migliore rendimento scolastico e la maggiore scolarizzazione sono ancora troppo poche le donne che sfondano nel mondo del lavoro e che hanno posizioni di responsabilità all’interno delle aziende.
Presumibilmente un fattore che incide su questo andamento è che il “gentil sesso” non ha fiducia in sé, situazione aggravata dal fatto che da noi in Italia ci siano pochi servizi assistenziali per le donne che decidono di diventare mamme e di coltivare anche il sogno della famiglia oltre a quello del lavoro.
Partire dalla fiducia personale è un aspetto che potenzialmente può essere di forte aiuto ma da solo non basta, anche se al contrario, investire solo sui servizi e sulle “quote rosa” non è abbastanza se di fondo la mentalità nazionale e personale rimane ancorata ad una visione della condizione femminile differente rispetto a quella maschile.
Quali sono secondo voi le iniziative che il nostro Paese dovrebbe portare avanti per promuovere un vero cambiamento in questo senso? Il modello inglese può essere replicabile anche in Italia?