Da oggi pomeriggio a Colorno (PR) apre i battenti il Festival della Lentezza, un’iniziativa promossa dall’Associazione Comuni Virtuosi per promuovere un nuovo concetto di “tempo“.L’Associazione è composta da Comuni che ritengono che intervenire a difesa dell’ambiente e migliorare la qualità della vita, e tutelare i Beni Comuni, intesi come beni naturali e relazionali indisponibili che appartengono all’umanità, sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana.
Il Festival della Lentezza nasce dall’idea di restituire a noi stessi quel tempo sottratto a cui abbiamo rinunciato, un giorno alla volta. Per prenderci cura del nostro passato e immaginare con freschezza un futuro ancora tutto da scoprire.
Nessun compromesso, o scorciatoia. Nessun trucco. Fare le cose con calma.
Infatti come logo della manifestazione è stata scelta proprio la persona (niente lumache, formiche o tartarughe…), convinti che sia l’uomo per natura ad essere simbolo supremo di lentezza.
Cosa potremo fare durante questi giorni a una velocità differenziata? Esplorare terre nascoste come la terza età e le diversabilità. Accostarci al cibo e alla terra, al paesaggio e all’agricoltura. Parlare di cultura come di un bene comune. Di sostenibilità e decrescita. Di spiritualità. E di felicità, di divertimentp condiviso, orizzontale, democratico. E gratuito.
A noi questo festival piace perché come molte famiglie corriamo tanto, spesso troppo. In queste giornate possiamo imparare a rallentare insieme, come persone e come famiglie.
Tante le iniziative dedicate in particolare ai bambini: dai laboratori di cucina alle storie. Ma non dimentichiamo che i bambini sanno stupirci e appassionarsi anche alle cose che riteniamo “da grandi” e che invece sanno analizzare e discutere con una profondità che può lasciarci stupiti. Magari una conferenza di due ore può stancarli, ma piccoli assaggi potrebbero farci scoprire prospettive inesplorate e meravigliose.
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