Dal 13 al 20 novembre torna “Andiamo diritti alle storie!”, la Settimana Nazionale Nati per Leggere, per tutelare il diritto alle storie delle bambine e dei bambini. Durante la settimana in cui ricorre la Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (20 novembre), Nati per Leggere si fa porta voce di un messaggio deciso e universale: le storie sono un’opportunità di sviluppo, uno strumento di contrasto e prevenzione della povertà educativa e di conseguenza un diritto, che tuttavia spesso non viene garantito da ostacoli culturali, sociali ed economici.
Che cos’è Nati per Leggere?
È un programma nazionale che promuove la lettura condivisa in famiglia, fin dai primi mesi di vita come buona pratica per lo sviluppo. Grazie alla collaborazione in rete di pediatri, bibliotecari, educatori, librai, volontari e di altre figure sanitarie e socio-educative, Nati per Leggere è oggi il terzo programma su scala internazionale, dopo Reach out and Read (USA) e Bookstart (GB) e raggiunge un bambino su tre.
Dal 13 al 20 novembre, negli oltre 2000 comuni aderenti di tutta Italia, i circa 10.000 operatori e volontari Nati per Leggere organizzeranno momenti di lettura e incontri di sensibilizzazione dedicati alle famiglie. Una data non casuale, dato che proprio il 20 novembre ricorre la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, voluta dalle Nazioni Unite per ricordare l’approvazione a New York della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, firmata il 20 novembre 1989.
“Andiamo diritti alle storie!”
Le parole delle storie e la voce di un genitore che le legge “a bassa voce” scrivono e possono riscrivere il futuro delle bambine e dei bambini. Le evidenze scientifiche, da Shonkoff fino alla recentissima serie di articoli comparsi su The Lancet (la più autorevole rivista medica internazionale), dimostrano infatti che intervenire precocemente – nelle prime epoche della vita – promuovendo buone pratiche in famiglia, quale la lettura condivisa, significa prevenire quella componente e causa della povertà che è la deprivazione educativa e le sue conseguenze. Gli investimenti nei primissimi anni di vita sono inoltre quelli che garantiscono il più alto ritorno economico per gli individui e per la società. James Heckman, Nobel per l’economia nel 2000, ha dimostrato che i programmi prescolari hanno un tasso di rendimento annuo compreso tra il 7 e il 10% e un ritorno economico complessivo, a distanza, pari a fino 7 volte quello iniziale. Gli operatori e i volontari Nati per Leggere hanno scelto così di camminare “diritti alle storie”, un gioco di parole che scandisce i passi verso un diritto imprescindibile delle bambine e dei bambini, perché le storie di oggi costruiscono il loro domani.