Dal 17 al 20 novembre Milano si è colorata delle mille luci di Bookcity, la manifestazione letteraria promossa dall’Assessorato alla cultura del Comune di Milano e dall’associazione Bookcity Milano.
Bookcity ha tenuto la città impegnata con oltre mille eventi dislocati in 250 spazi in tutto il territorio di Milano ed hinterland, con la partecipazione di oltre 160 mila visitatori. Io ho partecipato per la prima volta in qualità di addetta stampa e sono rimasta affascinata dalle conoscenze fatte e dalle esperienze – soprattutto emotive – che sono riuscita a portare a casa. Non vedo l’ora che sia di nuovo Bookcity.
Oltre ai bellissimi momenti trascorsi, di cui potrete leggere prestissimo sul mio blog a patto che mi passi l’influenza, la partecipazione a Bookcity mi ha dato la possibilità di collezionare molti libri promossi dagli scrittori presenti. Oggi voglio parlarvi di quelli che più mi interessano e che potrebbero essere un valido consiglio per i vostri acquisti futuri.
Non avrete il mio odio, di Antoine Leiris, edito Corbaccio
L’evento emotivamente più difficile da vivere è stato sicuramente la presentazione del saggio di Antoine Leiris sulla devastante esperienza vissuta a causa della morte della moglie nell’attentato terroristico al Bataclan. Il libro è una coltellata dritta al cuore: 120 pagine di lacrime ma anche sorrisi, che ho letteralmente bevuto in metropolitana. Si tratta di un flusso di coscienza senza filtri, che racconta il dolore, l’impotenza, la forza e la speranza di un marito e di un padre. Io ve lo consiglio tantissimo, anche se vi farà male, perchè Antoine Leiris è veramente una persona rara, un uomo splendido con un’anima pura. Averlo conosciuto ed averlo potuto intervistare è un ricordo che porterò nel mio cuore per sempre.
L’evento è stato condotto grazie alla partecipazione e professionalità del Dott. Gherardo Colombo, di cui forse avrete sentito parlare a proposito della sua partecipazione in qualità di Pubblico Ministero al processo “Mani Pulite“, ma non solo. Nell’occasione il Dott. Colombo – che io, quale avvocato e cittadina italiana, ringrazio e stimo infinitamente – mi ha anche autografato una copia del suo “La tua giustizia non è la mia“, scritto a quattro mani col Dott. Piercamillo Davigo, Presidente di sezione della Suprema Corte di Cassazione. Quest’ultimo libro, che io già possedevo ed avevo già letto, ve lo consiglio soprattutto se come me siete interessati ai temi legati alla giustizia ed alla cronaca giudiziaria italiana. Si tratta di un dialogo sui temi più scottanti tra due magistrati, entrambi protagonisti nella vicende di Mani Pulite, da sempre con due modi di vedere e concepire la giustizia totalmente opposti, ma entrambi concentrati nella realizzazione dell’ideale dell’equo e del giusto.
Mangio o non mangio? I disordini alimentari dei bambini, di Aurora Mastroleo e Pamela Pace, edito Mondadori.
Altro evento splendido al quale ho avuto la fortuna di partecipare è stata la presentazione di questo saggio, che sto attualmente leggendo e trovando interessantissimo.
Noi genitori siamo sempre preoccupati quando i nostri bambini non spazzolano via fino all’ultima briciola del piatto. Da questo punto di vista gli ultimi eventi di cronaca su quanto accade nelle mense delle scuole non ci aiuta. Non appena il nostro cucciolo ci dice “non lo voglio” la nostra testa si riempie di pensieri.
Sono capricci? sono malesseri? avrà qualche problema a scuola e non riesce a spiegarcelo? Qualcuno gli avrà detto che è brutta e grassa ?
Questo manuale spiega in maniera chiara, anche ricorrendo ad una interessante casistica, tutte le dinamiche legate al difficile rapporto che i bambini instaurano col cibo ed al ruolo chiave che noi genitori possiamo rivestire in questa dinamica. Consigliatissimo.
Via Crucis, di Gianluigi Nuzzi, edito Chiarelettere e Il segno della croce, di Glenn Cooper, edito Nord
Io non sono un’amante di Glenn Cooper, per onestà e trasparenza devo dirlo perchè se mi seguite sul mio blog lo saprete già e potrei sembrare psicolabile. Ho avuto una sola esperienza di lettura con “La biblioteca dei morti” e lo avevo bocciato senza pietà. Ma dopo la presentazione de “Il segno della Croce” devo ammettere che ho avvertito il desiderio di dare al buon Cooper una seconda chance. Innanzitutto va detto che di persona lui è spiritosissimo e di un’intelligenza veramente viva. Mi aspettavo un parruccone ed invece ho conosciuto una persona dal carattere vibrante e curioso, che ha saputo catturare la mia attenzione nel giro di pochissimi secondi e vi assicuro che l’impresa non era facile per niente. Il libro è recensito ottimamente, ne parlano tutti come del suo miglior lavoro. E’ ambientato in Italia e diciamocelo..ci fa sempre un gran piacere. La storia non ci è nuova perchè ancora una volta tocchiamo il tema della ricerca delle sacre reliquie, degli scavi operati dai nazisti nel tentativo di rinvenire la lancia di Longino e della vita di un piccolo prete abruzzese che ci fa tanto pensare a Padre Pio. Vi ho convinti, vero? Sembra irresistibile.
Nell’occasione ho ovviamente approfittato senza alcun ritegno della partecipazione di Gianluigi Nuzzi in qualità di moderatore dell’intervista, non solo chiedendogli apertamente di autografarmi il suo Via Crucis, che avevo letto in ebook e nell’occasione ho reperito in cartaceo, ma anche scambiandoci qualche battuta neanche troppo sarcastica in merito ai fatti ivi narrati. E vi devo dire una cosa: se guardandolo in TV pensate che sia figo è perchè non avete idea di quanto lo sia dal vivo. Dio lo benedica.
J-Ax Imperfetta forma, Autobiografia, edito Mondadori
A propositi di ragazzi che fanno cascare gli occhi, e qui voi vi farete una risata ma io sono innamorata di J-Ax da sempre, l’Autobiografia. A riguardo non so bene cosa dire nè cosa aspettarmi, ho assistito solo alla parte iniziale dell’evento perchè si accavallava con un altro che dovevo necessariamente seguire. Ho fatto appena in tempo ad accaparrarmi il libro, credo che lo leggerò quando avrà terminato alcune letture impegnative che ho attualmente in corso. Se seguite questo artista da oltre vent’anni come me, leggere la sua vita nero su bianco e messa giù proprio da lui sarà sicuramente interessante.
Elif Shafak con “Tre figlie di Eva” e “Latte nero”, entrambi editi Rizzoli
Elif Shafak è stata l’autrice che più mi ha affascinata e catturata in questa edizione di Bookcity.
Turca di origini e residente a Londra, è considerata la scrittrice più autorevole del panorama narrativo turco. Nell’occasione è stata intervistata da Rula Jebreal, giornalista e scrittrice israeliana naturalizzata italiana. Queste due donne insieme sono riuscite ad emozionarmi come non mi accadeva da tempo, con la loro visone speranzosa e veramente fiduciosa in un mondo diverso, tollerante e disposto ad attuare politiche di multicultura ed integrazione. Elif Shafak è una donna incredibile. Al firma copie io le ho parlato in inglese e lei mi ha risposto in italiano: è stato un momento estremamente significativo, ognuna delle due stava cercando di comunicare veramente con l’altra, senza barriere linguistiche e senza la mediazione dell’interprete. Splendido.
Elif Shafak ha presentato il suo nuovo romanzo, Tre figlie di Eva, che narra la storia dell’amicizia tra tre donne, ciascuna delle quali con un personale e diverso rapporto con la religione, la rigidità del dogma e la consapevolezza del valore di essere una donna musulmana. E’ un romanzo che affronta molte tematiche, ma che fondamentalmente racconta la storia della Turchia contemporanea e dei mille contrasti che funestano questo splendido paese. Non vedo l’ora di leggerlo.
Insieme a questo ho potuto recuperare anche “Latte nero“, romanzo a tratti autobiografico nel quale la Shafak affronta il tema della maternità e della difficoltà di conciliare l’essere madri con tutte le proprie difficoltà interiori. Anche questo è balzato subito in cima alla lista dei libri-che-vorrei-leggere-immediatamente-ma-diavolo-non-so-dove-troverò-il-tempo. Dovrei avere una giornata di 40 ore per fare tutto quello che devo e voglio.
Voi ne avete già letto qualcuno? Spero di avervi dato consigli che troverete interessanti.
Buona lettura!