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Televisione: amore e odio

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bambini-televisioneLa sera, stanchi dopo una giornata di lavoro, organizzando casa, figli e vita, la tentazione di “piazzare” i bambini davanti alla televisione è proprio forte…Forse alle volte bisognerebbe trovare la forza per resistere…

Proprio a questo proposito  vorrei fornire alcuni consigli pedagogici pratici per la gestione del rapporto bambini-tv e per trarre i massimi benefici dallo strumento televisivo.

La televisione chiude i bambini in una stanza privandoli della loro fantasia, della relazione corpo a corpo con gli altri e soprattutto, crea una forma mentis che perpetua in loro l’istinto infantile in cui tutto deve ruotare intorno a sé,  favorendo un’incapacità comunicativa nei rapporti interpersonali. Questo potrebbe già essere sufficiente per eliminarla dalle nostre case…

Se a questo aggiungiamo che nei più piccoli crea ansie, insonnia e nervosismo, tutte le mamme sarebbero pronte a firmare una petizione per abolirla.

E invece no, perché alle volte, ammettiamolo, è proprio comoda, e soprattutto, usata con parsimonia, può anche essere istruttiva ed educativa.

Come spesso accade,  la giusta via è quella nel mezzo: né eliminarla né abusarne.

Televisione: alle mamme che mi chiedono consigli io rispondo: CQT.

C : sta per COMPAGNIA.

Un bambino ha bisogno accanto a sé di una compagnia che lo guidi nella scelta e nell’interpretazione di ciò che vede.

Q: sta per QUALITA’.

Noi adulti, accanto al nostro bimbo, abbiamo l’obbligo educativo di aiutarlo a selezionare solo programmi, cartoni e filmati di qualità. Per qualità intendo una qualità visiva, di concetto e educativa. Di proposte di questo tipo ce ne sono, e tante. Basta scegliere in base all’età del proprio bimbo. La tv può essere anche un’ ottima maestra.

T: sta per TEMPO.

Un bambino non dovrebbe mai abusare della televisione. Scegliete insieme  a lui un programma o un cartone che proprio non vuole perdersi e poi dite stop. Anzi ditelo prima: concordate col vostro bambino ciò che vedrete e per quanto tempo, prima di iniziare. Se è piccolo, e non ha ancora la percezione del tempo, aiutatelo con alcuni stratagemmi che lui può capire (ad esempio: “Guardiamo il cartone fino a quando arriva papà dal lavoro. Quando arriva papà, scegliamo un gioco”).

La proposta educativa che facciamo deve dare la possibilità ai bambini di sperimentarsi nelle relazioni con gli altri, di sviluppare la fantasia, da soli o insieme, elaborare le sconfitte, le frustrazioni e i conflitti. L’uomo è per natura un essere socievole, costruttore di relazioni ed esperienze concrete…dobbiamo lavorare affinché la finzione mediatica non si sostituisca alle relazioni ed esperienze reali che un bimbo può fare.

E voi? Come gestite il rapporto con la tv?

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