Sessualità

Sono la sua migliore amica. Ha senso nella coppia?

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C’è una frase che mi fa assolutamente rabbrividire quando la sento pronunciare nel contesto della coppia ed è “sono la sua migliore amica”, o peggio “è il mio migliore amico”. Sarà che secondo me l’amicizia non ha nulla a che vedere con l’amore di coppia, ma davvero trovo che sia l’affermazione tomba dell’amore.

Complicità è diverso da amicizia

La complicità nella coppia è una gran cosa: complicità significa essere affini, trovare curiose e perché no, eccitanti le stesse cose. Complicità è trovare attimi piccanti, sostituirsi agli occhi dell’altro, stuzzicare a vicenda la propria fantasia nel quotidiano.

L’amicizia no. L’amicizia è una gran bella cosa, ma davvero mi è impossibile pensare di essere amica di mio marito.

Potrei tolleralo da separati, ma da sposati c’è quel perfetto equilibrio fatto di segreti che è fondamentale mantenere. Non mi riferisco a chissà che strani e indicibili scheletri nell’armadio: mi riferisco a un po’ di sana privacy. Trovo che sia assurdo arrivare a pensare di poter parlare col proprio compagno di tutto quello di cui parliamo con le nostre amiche. Sono fondamentali alcune zone d’ombra – positive- in cui l’altro non deve entrare a mio avviso. Passioni da condividere, ma magari senza essere addentro al 100%, semplicemente supportando e dicendo “sono con te”, senza pretendere di essere e fare tutto con lui (o con lei).

Quindi ben vengano le serate coi relativi amici vissute in libertà senza l’atro, magari un week end che ci si regala in solitudine per dedicarsi a una passione: una mostra che l’altro non apprezzerebbe o un concerto, o perché no, anche solo un film. Ben venga ogni tanto la distanza che fa così bene ai rapporti.

Ditemi: che opinione avete dell’amicizia? Avete sposato il vostro migliore amico? Vi dite tutto tutto tutto?

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