Papà

Sostenere la propria compagna dopo il parto

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Sostenere la propria compagna dopo il parto è fondamentale e deve essere la priorità di ogni padre.

Sostenere la compagna e trovare un nuovo equilibrio

Dopo la nascita di un figlio molte cose cambiano. Anche se non è il primo. In particolare cambia il rapporto fra i genitori che debbono trovare un nuovo equilibrio.

Spesso la reazione dei padri è ributtarsi nel lavoro per una sorta di atavica necessità di provvedere al sostentamento della famiglia. In fondo è istinto anche questo come quello della madre di concentrarsi fortemente sul/la nuovo/a nato/a.

Ovviamente ci sono le debite eccezioni: madri che, come me ad esempio, cercano di ricavarsi al più presto un po’ di autonomia e padri che desiderano dividere al 50% i compiti di cura con la propria compagna.

Ma parliamo della media delle situazioni: il padre torna al lavoro, e spesso lo incrementa, e la madre si occupa del neonato.

Questo comportamento per quanto istintivo e legato a meccanismi antichissimi, nella nostra società può portare a problemi di non semplice soluzione.

Se una madre non riesce a ritrovare dei momenti suoi, di cura di sè stessa da un punto di vista fisico e mentale (banalmente farsi una doccia in più di 5 minuti capelli compresi o leggersi un libro), se non si sente supportata e competente nel suo ruolo, se non trova una spalla su cui piangere e un abbraccio che la consoli quando la stanchezza è troppa e gli ormoni ballano la conga…il crollo si avvicina in modo inesorabile.

Il baby blues che è in parte naturale nel dopo parto può così sfociare in vera e propria depressione.

Cosa fare e non fare per sostenere la madre di vostro figlio?

Cosa può fare un padre per aiutare la propria compagna in questo momento bellissimo ma molto spesso (più di quanto il perbenismo imperante ci consenta di dichiarare) difficilissimo?

In questi anni di maternità mia e di tante amiche ho raccolto un po’ di idee provenienti dalle madri:

  1. se la vostra compagna vi presenta un problema che la manda in crisi per prima cosa ascoltatela fino in fondo e solo se ve lo chiede esplicitamente proponetele una soluzione: le donne sono brave a trovare soluzioni ma la maggior parte delle volte hanno solo bisogno di sfogarsi, di sentirsi dire che sono amate e che hanno ragione non di ricevere semplici ricette di “to do”
  2. cambiare pannolini non vi farà perdere virilità e non richiede una laurea in ingegneria aereospaziale
  3. i bambini non si rompono se li maneggia papà
  4. i bambini piangono come modo per comunicare: non vi odiano e non cercano la mamma, ma solo qualcuno che si occupi di loro
  5. se vi occuperete dei vostri bambini fin dalla nascita non solo farete il vostro dovere, ma loro si legheranno a voi come alla mamma e un domani sarete davvero felici di questo
  6. mai mai mai mai nemmeno sotto tortura dire alla vostra compagna stanca e che magari si lamenta di non riuscire nemmeno a respirare frasi del tipo “E’ il tuo lavoro” o “Ora sei una madre…cosa credevi?” e ogni possibile variante di queste sonore idiozie.

Tutto questo varrà per tutta la vostra vita da genitori, anche quando il problema saranno i capricci dei terrible two o i meravigliosi scontri dell’adolescenza.

Costruite coi vostri figli un rapporto quotidiano fin da subito, fate capire loro che vi interessano, che vi curate di loro, che sapete risolvere i loro problemi (dal mal di pancia a dove è finita la loro maglietta preferita) e vedrete che la famiglia e il vostro equilibrio di coppia genitoriale avrà una lunga rosea strada davanti.

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