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Relazioni umane e tecnologia: #SaltaBart e la nostra visione

#saltabart-bagno

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Premessa: questo è un post difficile per me da scrivere. Perché? Perché è un tema che mi sta molto a cuore, che mi fa spesso additare come “madre snaturata” e che nel libro di Susanna TamaroSalta Bart!” è affrontato con durezza, almeno all’inizio. Il tema è quello del rapporto fra relazioni umane e tecnologia, o meglio ancora fra affettività in famiglia e abuso della tecnologia.

Io sono una mamma geek. Fieramente geek. Ma proprio tanto.

Ho iniziato a scrivere on line nel forum ufficiale di…rullo di tamburi…Amici di Maria de Filippi. Fate ciao ciao alla mia reputazione che sta uscendo… :-D Era il 2005. Poi mi sono spostata su quel forum meraviglioso che era Nemici di Maria e lì ho conosciuto persone stupende che sono diventate amiche. Amiche e amici. Ma di quelli che quando ci si riesce a vedere ci si strapazza di abbracci cicciottosi.

Essendo una logorroica e non potendo intasare il forum con le mie “perle” ho aperto un blog su Splinder (R.I.P. al caro Splinder) per poi chiuderlo in piena depressione post partum e riaprirlo con il nomignolo che mi dava mio padre da ragazzina (Mammachetesta!) su blogspot.

In mezzo ho frequentato un altro forum, quello di Gravidanzaonline, e lì ho conosciuto le Dicembrine 2007, ovvero un gruppo di quasi-mamme con dpp nel mio stesso mese. Dopo sette anni sono ancora il mio cuore e la mia ancora. Ci sentiamo ogni giorno da allora e una di loro è la mia socia qui…sì, io e Vanessa ci siamo conosciute on line e guardate dove siamo finite ora.

La Rete mi ha regalato un lavoro, ma prima di tutto mi ha regalato amicizie e passione. Ho amici a cui ha regalato l’amore (cercate #socialmiele on line…e dotatevi di tanta insulina) e vedo creare cultura, speranza, solidarietà.

Io la Rete la amo. Punto.

Ergo, non ho problemi a usare la tecnologia anche in casa. Sì, lo smartphone è un prolungamento del mio braccio, siamo tre in famiglia come tre sono i portatili (e per Natale ho promesso a mia figlia che il mio vecchio notebook diventerà suo) e la nana ha imparato a cercarsi i video su youtube più o meno a tre anni.

Questione di proporzioni. #instamamme #vitadamamma #vitacoinani

Una foto pubblicata da Sara Salvarani (@sarasalvarani) in data:

Non ci vedo nulla di strano. Controllo quello che guarda ma non ho il parental control sui device. Lo metterò sul computer quando glielo passerò creandole un account specifico, ma nulla di più visto che per me sono strumenti di lavoro sia il cellulare che il tablet. Non ne ha di suoi, un valore del genere di proprietà di una bambina di sette anni mi sembra davvero eccessivo. Il nostro amore per la tecnologia (mio e della nana….il padre è fieramente 1.0 a essere ottimisti :-D ) non ci ha mai impedito di fare altre cose e non ha messo limiti al nostro affetto e alla nostra creatività: creiamo giochi, mobili, decorazioni, ci divertiamo al parco, cuciniamo insieme e soprattutto non ci facciamo mai mancare il tempo e lo spazio per un abbraccio forte o per ridere a crepapelle.

{me&you…pure love} #instamamme #instalove #family #daughter #vitaconlanana #mom #mommy #love #mylove

Una foto pubblicata da Sara Salvarani (@sarasalvarani) in data:

Come sempre nelle cose è questione di misura e soprattutto di amore.

Per questo l’inizio del libro di Susanna Tamaro mi ha fatto arrabbiare. Lo dico onestamente: mi sono arrabbiata. Perché la tecnologia è vista come eccesso a prescindere, perché è la madre la figura più messa sotto la lente, quella che vieta di essere chiamata “mamma”, quella che trasferisce ansie, paure, aspettative e soprattutto distanza al figlio.

Poi il libro si trasforma in una dolce e spettacolare avventura fantastica che ho amato molto, ma non posso non pensare che a me la tecnologia ha donato tanto, che la Rete mi ha aperto mondi e non me li ha chiusi, che mi ha dato la voglia di condividere cose, luoghi e passioni con chi amo e con mia figlia in particolare. Quindi no, non penso che la tecnologia toglierà spazio ai nostri sentimenti, non penso che ci allontanerà dai valori, dalle persone e dalla vita.

Perché solo noi possiamo fare questo. Noi scegliamo di isolarci. La tecnologia non è nè buona nè cattiva. Come non lo è la televisione. Come non lo sono i libri. Lo so che direte “Ma leggere fa bene!”. E se leggiamo libri razzisti? Che inneggiano all’odio o che promuovono una vita di dis-valore? No, non credo che sarebbe una buona scelta.

Ecco, credo che in realtà la madre rappresentata in questo libro (che “a consuntivo” mi è piaciuto davvero) sia solo l’evoluzione hi-tech di troppe madri che ricoprono i figli di ansie e di controlli piuttosto che farli crescere fieramente sgarrupati. Farlo con un device a 50 pollici o non facendoli uscire da soli nemmeno per giocare nel cortile del palazzo credo cambi poco.

Quindi la mia conclusione è che l’importante è che il centro sia, sempre e comunque, l’amore, il resto è solo un contorno.

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