Svelo subito da quale parte pende la mia opinione: litigio tra bambini sì.
Credo fermamente nel litigio come strumento educativo. Il valore di una “sana litigata” è altissimo negli adulti, figuriamoci nei bambini. Penso che sia dal confronto/scontro che questi imparino a gestire le proprie reazioni e relazioni con gli altri.
Dal 2003, anno in cui mi sono diplomata come “addestratrice cinofila per Per Therapy”, vivo il litigio tra bambini come le azzuffate che avvengono tra i cuccioli di animali che conducono una vita sociale. Litigi che spesso non si basano su delle motivazioni vere e proprie, ma più su un raffrontarsi per apprendere quali siano i limiti oltre i quali non bisogna andare.
Il confronto con gli altri bambini permette di comprendere, in modo tangibile, la condivisione di uno spazio, come per esempio, tutti i giochi presenti all’asilo nido non sono “miei”, ma ad uso di tutti i bambini e quindi a volte vanno ceduti, altre no. Il tutto, ovviamente, senza che degeneri in violenza.
Come genitore, professo lo “stare fermi ed osservare” – a volte sghignazzando, altre meno – come i bambini interagiscono tra loro e allo partire del nastro : “mamma, Lei ha fatto questo. Mamma lei mi ha detto quello” rispondo sempre con un “vedetevela tra voi”; intervenendo solo ed esclusivamente quando il litigio tra bambini si trasforma in un’azzuffata.
Una cosa che posso dire di aver capito nel guardare i loro atteggiamenti, è che le cause scatenanti dei litigi tra bambini sono pressapoco, sempre le stesse. Per i più piccoli il desiderio di volere il gioco nelle mani di un altro bambino con l’ “è mio” in loop, per i più grandicelli con la necessità di voler primeggiare.
Da mamma di due bambini posso dire con sicurezza che i litigi tra bambini fratelli sono senza dubbio i più “vulcanici”. Vuoi la maggior conoscenza, vuoi la lunga condivisione degli stessi spazi, vuoi un po’ di sana gelosia, spesso ciò che accade tra le 4 mura familiari risulta essere veramente qualcosa di esplosivo.
Più volte mio marito ed io ci siamo trovati a pensare di intervenire per mettere a tacere la disputa, in verità cerchiamo, nel più dei casi, di fare in modo che gestiscano tra loro il litigio; intervenendo solo quando la mole della maggiore non sovrasti, inevitabilmente, quella del minore o quando quest’ultimo, ancora piccino e con una non perfetta proprietà del linguaggio, tenti di risolvere la questione fisicamente, magari con morsi o pugni.
Da litigio tra bambini a momento formativo per la crescita
Sono fermamente convinta che il litigo fra bambini forgi il carattere e dia, una volta adulti, la capacità di distinguere tra libero arbitrio ed il bisogno di espressione del proprio pensiero. Per questo tendo, spesso con grandissima fatica, a non accusare mai nessuno senza aver lasciato il modo ed il tempo di tirar fuori le proprie ragioni e cerco di fare, non da paciere, ma da collante, creando subito un qualcosa che metta i bambini, nelle condizioni di doversi rapportare nuovamente: magari con un gioco.
Voi come vivete il litigio tra bambini, cercate di bloccarlo sul nascere oppure fate che si sfoghi per avere, poi, una naturale conclusione?