Lo ammetto, sto per scrivere un post su un argomento che non conosco bene: la musica classica e ancor più l’opera lirica. Non conosco bene perché non sono stata educata alla cultura musicale in questo senso. Peccato – dico io – e forse sono ancora in tempo. Non si dice mica che la vita inizia a quarant’anni? Io ci sono quasi :) quindi lo metto come buon proposito per questa seconda vita: educare alla musica classica e lirica me stessa e i miei figli.
Per altro non dovrebbe essere neanche particolarmente difficile approcciarsi alla cultura classica e lirica proprio quest’anno in cui ricorre il bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi.
A tal proposito, nell’articolo di inizio mese in cui faccio un breve quadro degli eventi salienti per bambini e per le loro famiglie nel mese di febbraio, segnalavo un evento di Opera Education che propone Celeste Aida per i piccini, in uno spettacolo che dura circa quaranta minuti in cui insieme all’attore, cantante e pianoforte, protagonista è anche il piccolo pubblico, che potrà partecipare attivamente allo spettacolo grazie anche ad oggetti costruiti in classe. Ed è proprio qui che volevo arrivare.
La musica lirica così come la classica di fatto difficilmente rientrano nelle hit dei giovani ed è qui che si inserisce Opera Education, con l’intento di portare prima di tutto nelle scuole la cultura all’insegnamento di queste “discipline”.
Lo scopo è quello di mettere in moto l’interesse e la curiosità dei bambini e dei ragazzi nei confronti della lirica, e di abbattere il forte pregiudizio che la circonda da anni. Opera Education vuole anche favorire l’azione didattica degli insegnanti, sensibilizzandoli all’importanza di un’educazione degli alunni al teatro musicale e fornendo loro adeguati strumenti per poter operare in classe in vista di tale obiettivo.
Troviamo quindi:
Opera Kids, per bambini dai 3 ai 6 anni con un progetto di teatro musicale per la scuola dell’infanzia.
Opera Domani, per la giovane utenza dai 6 ai 13 anni: un progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici per le scuole primarie e secondarie di 1° grado.
Opera it, per ragazzi dai 14 ai 18 anni: progetto di teatro musicale per scuole secondarie di 2° grado.
Orchestra in gioco, per ragazzi dagli 8 ai 16 anni: progetto per la diffusione tra i giovani della musica sinfonica
La proposta formativa della stagione 2014, come accennato ad inizio articolo, ruota intorno a Giuseppe Verdi e alla sua opera.
Il primo progetto è quello di Opera Kids, giunto alla sua VI edizione, con Celeste Aida.
Una delle più celebri opere verdiane verrà trasformata in una fiaba in musica ricca di magia che non potrà far altro che far innamorare i bambini di questa storia, riuscendo a far toccare loro argomenti infausti come la vicenda della principessa che sceglie una morte infelice per amore dell’eroe dal cuore puro oppure far comprendere le tragedie della guerra o rapportare a loro la magnificenza del mondo egizio portandola a misura di bambino.
Per Opera Domani l’opera Aida diventa Aida. Amore e coraggio. Il percorso didattico ha come obiettivo quello di fornire agli insegnati gli strumenti didattici per lavorare in classe coi loro alunni. Come per Opera Kids, ci sarà del materiale didattico, ma per tutte le informazioni maggiori, rimando al sito ufficiale.
In ultimo abbiamo Opera it, con Verdi 2.0, un viaggio nella vita di Verdi, in chiave moderna parlando la lingua dei giovani.
Oltre agli spettacoli studiati da Opera Education, altro evento degno di segnalazione anche per i giovani è #Verdimuseum, una app per smartphone che, grazie al patrocinio del Comune di Parma, diventerà un museo diffuso della cultura verdiana con lo scopo di portare le persone, e soprattutto i giovani, ad avvicinarsi alla musica del Grande Maestro. Quale modo migliore quindi, se non mettere un # al nome del noto compositore e farne una strategia anche a prova di giovani.
L’esperienza museale acquista così 3 dimensioni, spazio fisico, mentale e spazio mediale. #Verdimuseum non racconterà solo Giuseppe Verdi con la sua musica, ma darà vita a una metodologia nuova di fare cultura, anche parlando ai giovani in modo giovane, con il linguaggio 2.0 di cui sono figli.
Un’esperienza, quindi, multisensorale alla scoperta di un grande compositore ma anche della narrazione di tutto un territorio. Ottimo spunto per insegnanti delle scuole secondarie o secondarie di 2° grado per coinvolgere i propri studenti anche su un tema che all’apparenza potrebbe sembrare noioso, ma se insegnato utilizzando il loro linguaggio fatto di internet e smartphone potrebbe appassionarli.