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Come affrontare con i nostri figli il mostro della Pedopornografia

pedopornografia

Parlare, trattare di pedopornografia, significa innanzitutto nominare, tirar fuori dei mostri, che spaventano gli adulti, soprattutto coloro i quali si occupano di educare le giovani leve. Ancora oggi, dirne e scriverne mi mette in difficoltà, è un argomento che chiede chiarezza e delicatezza e non smette mai di toccare corde emotive..

Parliamo nel ‘contempo’ di:

– Pedofilia, devianza sessuale che si manifesta con azioni, ricorrenti impulsi e fantasie erotiche che implicano attività sessuali con bambini prepuberi. I soggetti che ne sono affetti, quasi sempre maschi, spesso usano la violenza e la coercizione per mettere in atto i loro impulsi, giustificando o razionalizzando i loro comportamenti in vario modo (definizione Treccani) e di – Pornografia,raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali, in genere ritenuti osceni, effettuata in diverse forme quali la letteraria, pittorica, cinematografica, fotografica’ (definizione Wikipedia).

Un fenomeno, ridefinito in una nuova unica parola “Pedopornografia”, ma che è sempre esistito, anche quando eravamo giovani.

Se ripensiamo alle parole dei nostri genitori ‘non accettare caramelle dagli sconosciuti’, ritroviamo in sintesi il concetto: sconosciuti negli immaginari, adulti in grado di avvicinare, ottenere fiducia e adescare bambini, ragazzi, giovani, per soddisfare i propri bisogni.

Bisogni diversificati, e che lasciano tracce indelebili in chi li subisce.

Cosa c’è di simile e di diverso da allora?

La pornografia ha sempre suscitato interesse e curiosità perché lavora su un bisogno legittimo: ricevere informazioni sull’incontro con l’altro, diverso da noi.

Ciò che la rende pericolosa è quello che trasmette e il modo che utilizza.

Sono spesso notizie sul corpo proprio e altrui, non così corrispondenti alla realtà (nella mia esperienza di educatrice professionale, ho dovuto spiegare ad adolescenti che è difficile trovare donne con la sesta di seno..) di persone pronte ed ‘accese’ prettamente dalla prestazione sessuale in quanto tale (noi sappiamo bene come sia importante tutta la parte affettiva anche nel rapporto sessuale perché esso risulti soddisfacente) e  spesso esercitata con violenza e/o in scambio economico (elementi che voi essendo genitori dimostrate essere possibili in ben altro modo).

Informazioni che sappiamo essere distorte. Ma lo sappiamo ora, grazie al percorso di crescita che abbiamo potuto fare, e la cui possibilità dobbiamo garantire ai nostri figli.

Come?

Parlandogli, ascoltandoli, confrontandovi. Come sempre.

Perché ciò che conta ancora e per i vostri figli, è conoscere l’esperienza dei propri genitori, in quanto reale, concreta, tangibile, e quindi vera, possibile, replicabile (con le differenze che

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