FAMIGLIA, Salute infantile

Bambini inappetenti: come comportarsi?

bambini inappetenti

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Con la recensione di  “Il mio bambino non mi mangia” abbiamo già parlato di bambini inappetenti, ma oggi voglio riportarmi la mia esperienza sperando che sia di aiuto ad altre mamme in crisi come lo sono stata io.

Ida ha iniziato la dentizione molto presto: a quattro mesi e mezzo aveva già due denti, a sei mesi, quando abbiamo iniziato lo svezzamento, sei.

Non è mai stata una bimba “in carne”, anzi è sempre stata longilinea con il suo 97° percentile di altezza e 10° di peso, ma non me ne sono mai preoccupata fino a quando ha iniziato a rifiutare categoricamente lo svezzamento.

Per quanto andassi gradualmente, per quanto riducessi le quantità lei non mangiava. Credo abbia ingoiato tre cucchiaiate di pappa in tutta la sua carriera da normo-svezzata.

Ero in crisi nera e onestamente in quel frangente la pediatra non mi fu di aiuto perché ridusse la cosa a “Le analisi delle urine sono negative quindi non ha nulla, ci rivediamo fra tre mesi” e io, nel bel mezzo di una depressione post partum coi fiocchi, non ho chiesto nulla, non ho insistito, non ho fatto altro che pensare di non essere in grado di nutrire mia figlia.

Anche perché intorno non avevo grande sostegno.

Le frasi standard erano:

  • Le proponi troppa pappa
  • hai aspettative troppo alte
  • Prepari tutto in casa e non le piace: usa prodotti industriali
  • Usi prodotti industriali che hanno un sapore cattivo mentre dovresti fare tutto tu
  • Non hai pazienza.

Fino a che mio marito sollecitato dalle mie lacrime e dai consigli di alcune colleghe mi ha proposto di sentire un altro pediatra che ci ha fatto notare come Ida avesse sei denti e l’abitudine a stare a tavola con noi e quindi probabilmente poco interesse alle pappine da bimbi e di più verso pane e olio.

Ci ha quindi consigliato di provare a proporle quello che mangiavamo noi aintroducendo comunque i cibi con una certa gradualità, ma con consistenze più “da grandi”.

Ha funzionato.

Ci sono voluti quasi cinque anni perché lei apprezzasse un po’ di varietà o mangiasse quantitativi di cibo che i più considerassero “normali”, ma ha funzionato.

Ida quindi si è allegramente auto-svezzata e noi ne siamo usciti decisamente più sereni.

Questo per dirvi che, una volta escluse possibili patologie, anche i bambini inappetenti arrivano prima o poi a trovare la loro strada per la buona tavola.

L’importante è non cedere al pasto continuo purché raggiungano quello che noi pensiamo sia il giusto livello di calorie da ingerire, o al far mangiare loro schifezze varie purché mangino, così come al cibo-spazzatura come premio.

C’è una luce in fondo al tunnel.

Voi come avete trovato la vostra?

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4 Comments

  1. 1
    • 2

      Ida invece ancora è molto abitudinaria sui gusti anche se pure lei sta migliorando.
      Comunque ne siamo usciti e sai una cosa? Siamo stati entrambi bravi ! (alla faccia di ‘sti rompini!).

  2. 3

    ricordi…anche per noi tavolate colorate, allegre, preparare insieme la pappa e mamma che si mordeva le labbra e cercava di rimanere serena….

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