Oggi, quelle che un tempo erano parole piuttosto tecniche quali “attaccamento e figure di attaccamento ”, usate principalmente da alcuni professionisti quali per esempio psicologi, pediatri, educatori o anche pedagogisti, sembrano essere sempre più usate dai “non addetti ai lavori”, e quindi non solo da chi si occupa di bambini ma anche dai genitori stessi.
Ma che cosa si intende esattamente con questi termini? A cosa ci serve conoscere meglio questi concetti? Proviamo a capirlo insieme.
Attaccamento: con questo termine si intende un insieme di comportamenti, emozioni e pensieri che caratterizza la relazione tra due individui. L’autore al quale si devono numerosi studi e che sviluppò una delle maggiori teorie psicologiche (la teoria dell’attaccamento) fu lo psicologo inglese John Bowlby.
Figura di attaccamento o accadimento: chiamata anche caregiver, è la persona o le persone che stabiliscono un legame molto forte con il bambino fin dai suoi primi giorni di vita. Nella maggior parte dei casi, la figura di attaccamento principale è la madre, tuttavia non sempre è così, basti pensare a un bambino dato in adozione appena dopo la nascita o un bambino che resta quasi tutto il giorno con i nonni perché i genitori sono al lavoro.
Perché conoscere la teoria dell’attaccamento è importante? Perché permette di ipotizzare lo sviluppo relazionale di un individuo partendo dalla relazione che questo ha stabilito con la sua figura di attaccamento primaria. La teoria di Bowlby infatti, asserisce che il tipo di attaccamento che il bambino stabilisce con il suo caregiver è il prototipo dello stile di attaccamento che l’individuo metterà in atto durante la propria vita da adulto, nei confronti di altre persone di riferimento, ad esempio con il partner.
Ulteriori ricerche che ampliano la teoria dell’attaccamento originale, sono state condotte durante la fase di gestazione del bambino, e forniscono nuove informazioni rispetto l’importanza che hanno l’atteggiamento materno e paterno, già durante il periodo prenatale, per il successivo sviluppo del tipo di attaccamento tra bimbo e genitori.
Quali sono i fattori che possono influire sullo stile di attaccamento? Gli studi condotti hanno permesso di rilevare l’esistenza di alcuni fattori pre-natali e post-natali che sembrano influire notevolmente sullo sviluppo della futura relazione tra bambino e genitori. I dati, tuttavia, si riferiscono maggiormente a ricerche condotte tra bimbo/feto e mamma piuttosto che bimbo e papà Fattori che sembrano essere legati ad un migliore attaccamento al bambino sono: un atteggiamento positivo nei confronti della gravidanza, il desiderio di gravidanza, l’aumento del desiderio del bambino in relazione alla percezione dei primi movimenti del feto, presenza di un contesto affettivo e adeguato attorno ai futuri genitori.
Al contrario, elementi che influiscono in modo negativo su un buon attaccamento sono: disturbi di personalità nelle gestanti, isolamento sociale, contesti familiari di provenienza violenti ed esperienze passate di morte fetale. Evidenziare quali problemi possono condurre a un particolare atteggiamento verso il proprio bambino, oltre che ad essere predittivo per il futuro sviluppo del neonato permette anche di strutturare interventi mirati che favoriscano lo sviluppo di una relazione più positiva.
Esaurita questa premessa occorre capire quali stili possibili di attaccamento ci sono … ma nel prossimo articolo. Arrivederci a presto!